Al pub John Cabot la sera dell'omicidio di Luca Sacchi c'era un amico intimo del 24enne ucciso, un "pregiudicato per reati inerenti agli stupefacenti".

Si tratta del "contatto", l'intermediario tra Luca e Anastasia e la rete dei pusher guidata da Valerio Del Grosso.

Lo conferma il gip nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due ragazzi arrestati per omicidio, che ricostruisce quanto accaduto mercoledì sera.

Rintracciato dagli inquirenti, il presunto intermediario "ha confermato la sua presenza nel locale con Luca e Anastasia", ma ha "negato di conoscere Del Grosso e i due testimoni" che lo hanno chiamato in causa.

Uno dei testimoni ha affermato che "al momento dell'esplosione del colpo di pistola c'era anche l'amico di Luca e Anastasia nel pub", poi si è allontanato "prima dell'arrivo dei carabinieri".

Un altro, amico di Del Grosso, ha riferito di essere stato incaricato da Valerio di "verificare se persone in zona Tuscolana avessero denaro per acquistare della merce", di essersi recato in via Latina e di aver incontrato alle 21.30 del 23 ottobre proprio "l'amico intimo" di Sacchi.

I due arrestati, Valerio Del Grosso, a sinistra, è il ragazzo che ha sparato (Archivio L'Unione Sarda)
I due arrestati, Valerio Del Grosso, a sinistra, è il ragazzo che ha sparato (Archivio L'Unione Sarda)
I due arrestati, Valerio Del Grosso, a sinistra, è il ragazzo che ha sparato (Archivio L'Unione Sarda)

IL MOMENTO DELL'OMICIDIO - Luca Sacchi "spingeva con forza l'assalitore, facendolo cadere, quindi quello con la tuta nera si avvicinava esplodendo ad un paio di metri di distanza un colpo che attingeva Luca alla testa, quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell'auto", così un testimone ha raccontato quegli attimi.

"Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa", ha raccontato Del Grosso. Il gip non gli ha creduto, nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che è "chiara" la volontà di uccidere.

"ANASTASIA NON C'ERA" - Un altro testimone, un uomo la cui finestra affaccia proprio sul punto in cui è stato ucciso Luca, ha raccontato che Anastasia non c'era quando Luca è stato ucciso: "Quando c'è stato il botto mi sono subito affacciato, ho capito che era uno sparo, e ho visto un ragazzo steso in terra. Era solo".

Ancora, spiega intervistato da Repubblica: "Sono corso a chiamare mia moglie, siamo tornati, ancora non c'era nessuno. Poi è arrivata lei, sarà passato almeno un minuto. La ragazza l'ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli né urla per il furto di una borsa. Non c'è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte. Solo lo sparo. Quando lei è arrivata si è messa a urlare".

(Unioneonline/L)
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