"C'è differenza tra ciò che è giusto e ciò che è legale, e considerato che ci sono anche altri ex terroristi che hanno ottenuto il reddito, allora la legge è fatta male e va corretta".

Lo dichiara Olga D'Antona in merito alla concessione del reddito di cittadinanza a Federica Saraceni, ex brigatista condannata per l'omicidio del marito Massimo.

"La Saraceni ha alle spalle una famiglia che da sempre si occupa di lei e dei suoi figli, che l'ha sempre sostenuta e le è sempre stata vicino, rinunci al reddito e lo lasci a chi ne ha davvero bisogno", aggiunge la vedova del giuslavorista, spiegando di non essere mai stata contattata dalla ex brigatista per delle scuse. "Mai ho percepito un suo ravvedimento, e comunque non vorrei incontrare né lei né la sua famiglia".

Continua a far discutere la notizia del sussidio (623 euro al mese) alla ex brigatista condannata a 21 anni e mezzo, che ha provocato la levata di scudi dei partiti di destra e non solo.

Ma Mara Carfagna va all'attacco di Matteo Salvini: "Stupisce la sua alzata di scudi contro una legge che lui stesso ha approvato e rifinito nei dettagli. Sono lui e Di Maio che dovrebbero spiegarci com'è possibile che sia stato concesso il reddito di cittadinanza ad una persona condannata per reati gravissimi e tutt'ora ai domiciliari".

E se anche il presidente Pasquale Tridico, pur precisando che la ex brigatista ha i requisiti, parla di "cosa ripugnante", l'unico che difende Federica Saraceni è il papà - e avvocato difensore - Luigi.

"Prima del reddito di cittadinanza mia figlia percepiva quello d'inclusione, dobbiamo mandarla a fare la prostituta o buttarla in una discarica? Mia figlia dice una cosa: datemi un lavoro e rinuncio al sussidio", si chiede Luigi Saraceni.

L'uomo sostiene anche che la figlia sia innocente: "Per questo non c'è stato alcun ravvedimento, perché mia figlia ha sempre sostenuto di non aver commesso il reato, Federica è stata condannata per un errore".

(Unioneonline/L)
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