Nella foto che dilaga sul web e che ritrae Gabriel Christian Natale Hjorth ammanettato e bendato, all'interno di una caserma dei carabinieri, ci sarebbe anche chi gli ha messo la benda sugli occhi. Compare nell'immagine con una maglietta nera. Grazie a questi elementi i suoi superiori lo hanno identificato e, insieme a tutti quelli che erano presenti in quella stanza, verrà denunciato.

Intanto le indagini sull'omicidio di Mario Rega Cerciello, il vice brigadiere accoltellato la settimana scorsa a Roma da Hjorth e da Finnegan Lee Elder, proseguono e alcuni punti sono stati chiariti.

Per esempio perché Rega Cerciello e il collega Andrea Varriale erano in borghese quando sono intervenuti in seguito alla chiamata di Sergio B., l'uomo che aveva detto di essere stato derubato del borsello dai due americani. I militari erano in effetti di pattuglia in abiti civili, quindi non avevano divise né armi in vista. Questo è il protocollo normalmente seguito nel corso di queste operazioni.

Perché poi, si sono chiesti in tanti, Varriale non ha sparato al momento dell'aggressione? Dalla lettura degli atti, non esiste la certezza che la violenza sia stata immediata quando i due carabinieri si sono qualificati. La vittima è stata colpita ripetutamente prima di potersi difendere: "Fermati, siamo carabinieri, basta!", avrebbe gridato. E quando la rissa è terminata, il collega ha pensato prima di tutto a prestare i primi soccorsi al collega e a chiedere aiuto piuttosto che rincorrere e sparare ai due americani.

Oggi è in programma un'apposita conferenza stampa per fornire ulteriori dettagli sulle indagini, mentre ieri a Somma Vesuviana si sono svolti i funerali del vice brigadiere.

(Unioneonline/s.s.)
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