Ha varcato la porta del carcere di Livorno ieri sera dopo le 23 Antonio Logli, per cui la Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a vent'anni per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa, il cui corpo non è mai stato trovato.

La procura di Pisa ha deciso di portarlo nel carcere livornese delle Sughere per evitare che il detenuto potesse essere esposto alla folla di curiosi che si era radunata davanti alla casa circondariale Don Bosco di Pisa, dove c'erano ad attenderlo anche decine di cameramen e giornalisti.

Logli è scoppiato in lacrime dopo la sentenza. "Sono disperato", avrebbe detto stando a quanto riferito dal suo legale, Roberto Cavani. "Antonio è comunque una persona forte, dobbiamo stargli vicino", ha aggiunto.

L'uomo aveva passato la giornata con la compagna, Sara Calzolaio, e sua figlia Alessia, in un b&b. Lei si è affacciata alla finestra della camera in cui alloggiavano e ha urlato: "Non è giusto, non è giusto".

Roberta Ragusa (Ansa)
Roberta Ragusa (Ansa)
Roberta Ragusa (Ansa)

Lacrime anche dall'altro lato della barricata, ovvero dai parenti della vittima: "Finalmente si smetterà di dire che mia cugina era in giro a divertirsi. Mia cugina è morta, lo ha detto anche la Cassazione. Giustizia è fatta", ha dichiarato commossa Maria Ragusa.

"Per noi c'è solo la consapevolezza di una ricostruzione che ha superato tutti e tre i gradi di giudizio", così ha commentato la sentenza il procuratore di Pisa Alessandro Crini.

(Unioneonline/L)
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