La Corte costituzionale, che è riunita oggi in camera di consiglio, ha giudicato inammissibili i ricorsi delle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che hanno impugnato numerose disposizioni del Decreto Sicurezza - voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e approvato lo scorso autunno - lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze.

"Le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e Sprar sono state adottate nell'ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato in materia di asilo, immigrazione, condizione giuridica dello straniero e anagrafi (articolo 117, secondo comma, lettere a, b, i, della Costituzione), senza che vi sia stata incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali", fa sapere la Consulta.

Anche la Sardegna aveva promosso l'istanza con l'ex governatore Francesco Pigliaru, ma la nuova giunta Solinas aveva deciso di cancellare il ricorso.

Nell'esame alcune disposizioni del Titolo II del testo, ha inoltre ritenuto che sia stata violata l'autonomia costituzionalmente garantita a comuni e province. Pertanto, ha accolto le censure sull'articolo 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell'attività di tali enti".

(Unioneonline/F)
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