Esclusa da un centro sportivo di Mirandola, in provincia di Modena, perché portava il velo.

È successo a una ragazza marocchina, che ha denunciato l'accaduto con una lettera al Comune.

"La decisione del titolare della palestra - spiega l'amministrazione comunale, che ha espresso 'solidarietà e vicinanza' alla giovane - è inaccettabile, perché lede i diritti fondamentali sui quali si basa la nostra convivenza civile".

"Purtroppo - prosegue - siamo di fronte all'ennesimo frutto avvelenato di chi, ogni giorno, semina odio e paure".

Il Comune ha assicurato alla donna "supporto per ogni azione che intendesse intraprendere per far valere i suoi diritti" e precisato che "la palestra svolge un servizio pubblico sebbene sia gestito da privati".

(Unioneonline/D)
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