Dopo qualche tentennamento e un'accesa polemica col ragazzino, Matteo Salvini ha dato l'ok alla cittadinanza italiana per Ramy, il 13enne di origine egiziana "eroe" dell'autobus dirottato nel Milanese da Ousseynou Sy.

"Ramy è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo Paese, per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare", ha dichiarato il ministro dell'Interno, che ieri aveva fatto intendere come l'iter fosse bloccato per qualche reato commesso da familiari del ragazzino. Cosa negata fermamente dal papà dell'egiziano.

L'iter per la concessione della cittadinanza sarà avviato anche per Adam El Hamami: 13enne, di genitori marocchini, anche lui aveva dato l'allarme che ha consentito ai carabinieri di intervenire ed evitare quella che sarebbe stata una strage di bambini. Ha nascosto il telefonino al senegalese ed è riuscito a chiamare le forze dell'ordine fornendo indicazioni importanti per l'intervento.

Il provvedimento, precisa il Viminale, riguarderà solo i ragazzi e non le loro famiglie.

Salvini ha anche fatto sapere che incontrerà al ministero cinque ragazzi e 12 carabinieri coinvolti nella sfiorata strage: saranno ricevuti al Viminale Adam, Ramy, Aurora che è stata presa in ostaggio dall'autista, Fabio che con Sy ci ha parlato, cercando di dissuaderlo dai suoi intenti criminali, e Nicolò, che si è offerto come ostaggio dopo la richiesta del senegalese.

Di Maio si dice "felice" e punzecchia l'alleato, lasciando intendere di essere stato lui a spingerlo a concedere la cittadinanza ai ragazzini. "Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali a Ramy. Sono felice di aver convinto anche Salvini, questo è un Paese che vale molto di più della semplice indignazione".

Il ragazzino ringrazia: "Sono contento, ringrazio Matteo Salvini e Luigi Di Maio".

(Unioneonline/L)
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