Roma, maxi rogo di rifiuti: si indaga per disastro colposo FOTO
Non è ancora chiaro se la natura dell'incendio sia dolosa o meno. L'odore di bruciato si avverte anche nel centro della cittàLa procura di Roma indaga per disastro colposo in merito all'incendio divampato nella notte nell'impianto per il trattamento dei rifiuti dell'Ama di Via Salaria.
Il pm Carlo Villani, già titolare di un fascicolo sulla struttura, si è recato stamani sul posto, con il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia.
Non è ancora chiaro se la natura del rogo sia dolosa o meno, e il fascicolo è per il momento a carico di ignoti. Nel fascicolo aperto in precedenza dalla procura di Roma sullo stesso impianto, si ipotizzavano i reati di inquinamento ambientale e attività non autorizzata legata ai rifiuti
IL ROGO - L'intervento dei Vigili del fuoco è avvenuto questa mattina all'alba, con 12 squadre con decine di uomini sul posto.
Le fiamme, secondo le prime informazioni, sono divampate in un capannone di circa 2mila metri quadrati.
Da lì si è alzata un'alta colonna di fumo nero e denso visibile da chilometri di distanza, mentre un odore di bruciato si avverte in tutto il quadrante nord-est della Capitale, fino al centro.
L'impianto più volte è stato oggetto di contestazioni da parte dei cittadini che vivono nella zona: gli abitanti, stanchi dei miasmi, ne hanno più volte chiesto la chiusura.
E mentre si è in attesa delle misurazioni dell'aria da parte di Asl e Arpa Lazio, dal Campidoglio arriva la nota: "Le raccomandazioni sono di chiudere le finestre laddove si percepisce odore, ma soprattutto evitare attività all'aria aperta ed evitare di consumare prodotti colti nell'area circostante all'incendio".
L'APPELLO ALLE REGIONI - Sul posto anche il ministro dell'ambiente Sergio Costa, che ha lanciato un messaggio a tutte le regioni: "Faccio appello a tutte le regioni, per aiutare il Lazio. Ora va risolto subito il problema dei rifiuti che devono essere collocati altrove".
(Unioneonline/D - v.l.)
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