Attività di ristorazione e bar, strutture ricettive, pizzerie e piccoli circoli verso la riapertura. Questo è l'obiettivo nella Fase 2 che ha fissato per lunedì 18 maggio la ripresa delle attività. Ma senza garanzie di sostegno da parte dell'amministrazione comunale di Porto Torres, molte attività terranno chiuse le serrande fino al 1° giugno. "Non abbiamo ottenuto nessuna riduzione della tassa rifiuti e nessuna sospensione della tassa per l'occupazione sul suolo pubblico - lamenta Franco Cau, titolare della pizzeria Il Pizzotto - il problema è anche dei tanti giovani che facevano la stagione prestando servizio nei bar e nei ristoranti, e ora rischiano di restare a casa senza un centesimo. Una situazione occupazionale grave, il personale è stato ridotto da cinque a due unità. Circola poco denaro e la gente non si ferma per consumare".

Rinviata a giugno anche l'apertura del ristorante pizzeria Piazza Garibaldi: "Non è conveniente dal punto di vista economico - afferma il titolare Massimiliano Cilia, socio di Horeca Sassari - non ci sono le condizioni per un avvio immediato, ci sono spese di sanificazione, predisposizione dei locali e di personale. Sul fronte degli aiuti nessuna risposta ci è stata data dal Comune sulle tasse sul suolo pubblico e ancora meno sui rifiuti".

Resta chiuso anche lo storico Bar Sport della famiglia Del Giudice, da 50 anni sulla cresta dell'onda, il locale nato come attività da bar poi esteso alla ristorazione. "Un compleanno che purtroppo non abbiamo potuto celebrare a causa della morte di nostra madre - spiega Sergio Del Giudice - ma che avremmo voluto festeggiare con l'intera città in segno di ringraziamento e fiducia". Rinviata l'apertura al 1° giugno come tante altre attività, spina produttiva di una città che fatica a risalire la china. "Rischiamo di andare in passivo totale - sostiene Mauro Del Giudice - ci sono spese necessarie da sostenere per il riavvio come la sanificazione, le pulizie dei locali e il rispetto delle disposizioni da osservare per la riapertura, spese che ammontano a circa 4mila euro. Inoltre non conosciamo ancora i protocolli di sicurezza e gli spazi pubblici a disposizione perché nessuno ci ha fornito indicazioni sulle aree disponibili dove posizionare i tavoli all'esterno".

Aziende solide e forti, ma senza sostegno economico su Tosap e Tari il sistema della ristorazione sarà costretto a rinviare l'apertura e a rinunciare ad assumere personale. Sull'argomento il consigliere Alessandro Carta ha proposto un ordine del giorno sulle "Misure economiche a sostegno della ripartenza delle attività produttive post Covid-19". "Il Comune dovrebbe inserirsi bene in un contesto di incentivi e sgravi fiscali per le imprese e le attività commerciali inseriti nei vari decreti governativi e regionali - sostiene Carta - organizzando gli uffici tecnici comunali ora sguarniti per fare la nostra parte e dare risposte su bonus e altre agevolazioni, le quali sono un'occasione per il settore produttivo per questo momento straordinario che stiamo vivendo e che incentiveranno anche il settore dell'edilizia sostenibile che dobbiamo cercare di promuovere con tutta forza".

La risposta sulle risorse disponibili e sulla capacità economica dell'amministrazione comunale di affrontare la situazione di emergenza coronavirus arriva dal dirigente del Settore Finanze, Franco Satta: "Il Comune può utilizzare l'avanzo di amministrazione e le risorse libere da destinare alle spese correnti per far fronte all'emergenza sanitaria alla fine di maggio, prima dell'approvazione del rendiconto in consiglio - afferma il dirigente - i tempi dal 28 maggio al 5 giugno, ossia dopo il parere espresso dai revisori sul rendiconto, sono la fase in cui l'amministrazione se ha delle risorse libere può decidere di utilizzarle. Sulla Tari per i minori servizi erogati la stima calcolata dagli uffici è di 40mila euro, non una grande cifra a fronte però di maggiori servizi che andremo a chiedere".
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