Studenti cittadini del mondo. La sfida dell'internazionalizzazione comincia dai banchi di scuola, con i ragazzi chiamati a mettersi in gioco e a interagire con i loro coetanei dell'altra parte dell'emisfero, allargando i propri orizzonti, ben oltre la realtà in cui vivono. Il mondo dell'istruzione è ricco di esempi. Tra gli istituti che stanno sviluppando questa vocazione c'è, in prima linea, il Convitto nazionale Vittorio Emanuele II. Una struttura, con sede principale a Cagliari, vicino al parco di Terramaini: 1323 iscritti, 135 docenti, 64 educatori e 105 dipendenti Ata. Al suo interno l'antica istituzione, che ha celebrato l'anno scorso i 400 anni, accoglie diversi indirizzi formativi, frutto delle trasformazioni vissute negli ultimi anni. Oltre alle scuole del primo ciclo, numerosi indirizzi liceali: classico, classico europeo, classico in convenzione con il Conservatorio di musica, scientifico sportivo e scientifico con lingua cinese, opzione nata con l'adesione alla Rete nazionale e alla collaborazione dell'Aula Confucio dell'Università di Cagliari, istituita in accordo con lo Hanban (Office of Chinese Language Council International) di Pechino, partner del Convitto già dal 2015-2016 in progetti di insegnamento e certificazione di lingua cinese.

La dimensione internazionale della scuola si traduce in diversi progetti costruiti sugli standard curriculari europei. "L'obiettivo - spiega Daniela Naseddu, docente di Lettere, coordinatrice del piano triennale dell'offerta formativa - è quello di far diventare lo studente protagonista nella gestione del proprio percorso formativo, attraverso una didattica innovativa, nella quale il docente assume il ruolo di "facilitatore". Perciò la nostra scuola riserva particolare attenzione, fin dalla primaria, a iniziative come gemellaggi, stage, scambi interculturali in paesi europei e transcontinentali, quali la Cina e l'Australia, aprendo nuovi orizzonti globali agli studenti che partecipano con i docenti a molteplici iniziative". Viceversa, il percorso di mobilità apre le porte dei licei annessi al Convitto ad alunni stranieri. Gemellaggi, stage e scambi interculturali hanno ricadute positive riscontrate nell'incremento delle competenze linguistiche, tecniche e relazionali, delle capacità di risolvere i problemi e dell'autonomia.

Le esperienze. Sono tante e diverse. Come quella in Normandia (Le Havre), dove giovani di tutto il mondo si confrontano ogni anno sull'ambiente. "Questa esperienza ha rappresentato per me un arricchimento sia dal punto di vista culturale che umano", è il parere di Valentina Serra, del liceo classico musicale. "Ho avuto infatti l'opportunità di accrescere le mie conoscenze su realtà e culture differenti attraverso la testimonianza diretta di ragazzi provenienti da tutti i continenti". Anche per Alessandro Murgia, del liceo scientifico sportivo, "un'opportunità importante per scambiare opinioni con ragazzi di tutto il mondo su aspetti fondamentali comuni a tutti, ed è stato interessante conoscere le buone abitudini degli altri, da cui magari prendere spunto". Benedetta Sibono frequenta il liceo classico europeo: «L'esperienza di Le Havre sarà indimenticabile: ho conosciuto persone che provengono da realtà diverse dalla mia e ho approfondito sia l'inglese che il francese. Mi ha arricchito sotto ogni punto di vista".

Joanne Woolgar, referente del Convitto per l'internazionalizzazione, spiega: "Gli studenti vengono selezionati in base al merito. La nostra scuola promuove numerose attività di questo tipo. Ogni anno mandiamo un piccolo gruppo di ragazzi in Australia (Sydney e Melbourne) per un periodo tra 4 e 6 settimane, una full immersion di vita scolastica e familiare australiana che dà agli alunni la possibilità di confrontarsi con delle realtà molto diverse dalle proprie, di allargare i loro orizzonti e di vivere delle esperienze indimenticabili". Viceversa, studenti australiani vengono ospitati a Cagliari. La storia dell'istituto Il Convitto è un'antica istituzione, fondata il 27 novembre del 1618, ben nota per la storica funzione di accoglienza degli studenti fuorisede, con un servizio di residenzialità che permette a giovani tra i 14 e i 18 anni di frequentare gli istituti superiori di Cagliari. Dal 1861 fu istituito il rettorato e il Convitto venne intitolato al re di Sardegna, primo Re d'Italia. Diventò istituto statale nel 1925, con la riforma Gentile. Nel 1972 è sorta l'ampia e moderna sede di via Pintus, al fine di accogliere una comunità sempre più numerosa, che oggi comprende 86 studenti fuorisede - tra convittrici e convittori, attualmente ospitati nella ex Scala di Ferro - e 1323 alunni delle scuole annesse, tra primo ciclo e licei, ospitati nelle sedi di via Manno, via Pintus, via Torino e Piazza Giovanni XXIII.
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