L'acqua potabile bisogna comprarla, la strada è al buio, la carreggiata da sistemare.

Gli abitanti della borgata di San Gaetano, sulla Vecchia Orientale sarda in territorio di Quartucciu, sollecitano il Comune ma la situazione non cambia.

Chi abita a San Gaetano utilizza l'acqua dei pozzi per l'ordinaria amministrazione. L'acqua da bere si compra nei market con spese che si riflettono pesantemente sulla pensione o sullo stipendio.

"Una situazione paradossale", dice uno dei residenti, il pensionato di 83 anni Benito Pilleri. Che spiega: "Anni fa abbiamo sollecitato l'intervento del Comune di Quartucciu: per la via delle Mimose, abbiamo chiesto l'illuminazione pubblica: servono cinque pali e altrettanti punti luce per illuminare la strada durante la notte. C'è stata qualche promessa, ma nulla più. Le nostre richieste restano inascoltate. Restano i disagi per tutti i residenti".

A San Gaetano non esiste una rete idrica, eppure tutti pagano le tasse. L'acqua potrebbe arrivare dalla condotta di Abbanoa che si sviluppa a Sant'Isidoro, frazione ugualmente di Quartucciu.

L'acqua potrebbe essere captata all'altezza della Madonnina, all'incrocio con la vecchia 125 e portata a San Gaetano attraverso una condotta di circa 800 metri.

"Attendiamo ancora - aggiunge Pilleri - nel frattempo a chi abita a San Gaetano, non è rimasto altro da fare che scavare un pozzo in casa. L'acqua potabile la acquistiamo in bottiglie al mercato. Eppure, lo ripeto, le tasse le paghiamo regolarmente. Comune e Stato però non ci ascoltano, non assicurano neppure i servizi più essenziali come appunto quello dell'acqua potabile".

In più i residenti sollecitano la sistemazione della via delle Mimose, oggi uno sterrato, e la realizzazione della rete di illuminazione pubblica. Di notte il villaggio è illuminato solo dalla luna e dalle stelle.

"Chiediamo l'intervento del Comune - conclude Pilleri - perché anche noi siamo cittadini del Comune di Quartucciu. Paghiamo tutte le tasse, in cambio non riceviamo nulla".
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