Archiviare l'indagine perché Luca Congera non è stato ucciso: si è tolto la vita. Questa la convinzione del pm Alessandro Pili che, nell'udienza fissata per discutere l'opposizione alla richiesta di archiviazione, ha insistito per chiudere la vicenda senza ulteriori indagini.

Gli avvocati Paola Pischedda e Gianfranco Piscitelli, che assistono le sorelle del pescatore, sono di parere diverso e per questo avevano fatto ricorso ribadendo oggi davanti alla gip Gabriella Muscas che non di suicidio si tratta (o quantomeno che ci siano forti dubbi su questa ipotesi) e che dunque sono necessari ulteriori approfondimenti per scoprire cosa possa essere accaduto al pescatore 50enne di Quartu, scomparso lo scorso marzo.

La giudice si è riservata la decisione.

I parenti pensavano che lo scheletro trovato mesi fa in un canneto di Quartucciu potesse essere quello dell'uomo, anche per alcuni oggetti trovati a ridosso dei suoi resti molto somiglianti a quelli di Congera. Ma già alcune settimane fa l'esito del Dna estrapolato dalle ossa avevano appurato che non si trattava del pescatore.
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