Fase 2, si entra nel vivo. E al San Martino chiude l'area Covid, la cosiddetta "zona grigia" dove dall'inizio di aprile venivano presi in carico i casi sospetti di essere positivi al coronavirus. Da lunedì quei pazienti saranno gestiti dal Pronto soccorso e aspetteranno l'esito del tampone nelle sale dell'Osservazione breve oppure nelle tende della Protezione civile.

La novità era circolata nei giorni scorsi, ora il direttore sanitario Nicola Orrù ha ufficializzato la riorganizzazione interna dell'ospedale alla luce dell'evolversi del contesto epidemiologico locale. Inoltre la possibilità di analizzare i tamponi nel laboratorio analisi del San Martino riduce i tempi d'attesa per l'esito e, in teoria, non dovrebbe esserci il rischio di intasare il Pronto soccorso.

"Sono cambiati i presupposti che avevano portato all'attivazione della zona Covid-19 - sottolinea Orrù nella lettera - Col diminuire dell'afflusso dei pazienti sospetti adesso sono sufficienti i 4 posti dell'Obi e i 2 delle tende della Protezione civile".

Il direttore sanitario precisa che a garantire l'assistenza saranno i medici e gli infermieri che fino a ieri erano nell'area grigia e che "faranno i turni concordati con il responsabile del Pronto soccorso". In situazioni di emergenza si potranno utilizzare i posti della zona grigia. "Resta in carico ai medici di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria la gestione di un eventuale parto di una donna incinta o di un bambino sospetti nell'area grigia".

La disposizione sta suscitando malumori tra il personale, soprattutto quello del pronto soccorso dove ci sono grosse carenze di organico.

Valeria Pinna
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