«La Regione ha dato il via libera paesaggistico all'albergo? Non ci risulta». Funtanazza, nuovo capitolo della saga. Attorno al progetto di un hotel sul mare al posto dell'ex colonia marina dei figli dei minatori presentato dall'ex governatore Renato Soru, è scontro fra il dirigente dell'Ufficio tutela paesaggio della Regione, Rodolfo Contù, e il Comune di Arbus.

A innescarlo la lettera del 22 giugno con cui Contù, dopo le osservazioni della Riva di Scivu (la società acquistata da Soru quando era candidato in pectore alla Regione) e facendo marcia indietro rispetto a quanto scritto dal suo ufficio il 15 maggio, ha scaricato sull'amministrazione comunale l'onere di stoppare l'iter autorizzativo del progetto in quanto la procedura da seguire - in assenza di un Puc - non è quella indicata dal Ppr voluto proprio da Soru all'epoca in cui era governatore.

«Aborto amministrativo»

Una lettera che l'assessore ai lavori pubblici di Arbus Gianni Lussu, peraltro da sempre favorevolissimo all'investimento alberghiero di mister Tiscali, non esita a definire un «aborto amministrativo scritto in burocratese». Avvertendo anche che il Comune seguirà rigorosamente la legge: «Terremo conto dell'unica istruttoria tecnica caricata sul nostro portale Suape in cui l'Ufficio regionale tutela del Paesaggio muove due ordini di rilievi, procedurali e paesaggistici. Istruttoria che era accompagnata da una lettera di sintesi proprio del dirigente Contù che ci diceva di considerare la richiesta della società di Soru irricevibile. Questa seconda lettera invece non si capisce cosa sia né come la dobbiamo inquadrare: è un aborto amministrativo. E non ci piace affatto che passi in qualche modo il messaggio che sia il Comune a fare questioni di lana caprina: a noi il progetto piace».

Cosa è successo

Un passo indietro per capire meglio. Il 15 maggio, sulla piattaforma Suape del Comune, arriva l'istruttoria tecnica dell'Ufficio tutela in cui si dice che l'iter da seguire per il progetto Funtanazza, visto che il nuovo Puc di Arbus non ha ancora ottenuto il via libera definitivo dalla Regione, è la strada della pianificazione preliminare con la stessa Regione come previsto dalla norme tecniche di attuazione (NTA) del Ppr. Nella stessa relazione si fanno poi anche rilievi paesaggistici e progettuali: l'edificio ristrutturato avrebbe comunque un impatto ancora rilevante pur se minore rispetto all'attuale; non sono allegate foto-simulazioni dello stato di progetto con vista dal mare del centro benessere/SPA; i rendering dell'edificio ristrutturato sono pochi e, infine, non viene specificato che deve essere garantito l'accesso alla spiaggia anche a chi non è ospite dell'albergo.

Il dietrofront

Il 22 giugno però ecco la seconda lettera dell'ingegner Contù, in cui si dice che dal punto di vista paesaggistico il progetto va bene e che ora rimane «in capo al Comune l'onere di accertare la rispondenza dell'intervento alle vigenti disposizioni in materia edilizia e urbanistica, anche in riferimento alle NTA del PPR». Ed è proprio questo il passaggio che ha fatto infuriare l'amministrazione di Arbus. «Abbiamo a che fare col Ppr ogni giorno per ogni progetto», attacca l'assessore, «la Tutela del Paesaggio ci ha sempre detto che il parere sul Ppr spetta a loro, oggi invece scrivono una cosa che va contro tutto quello che ci hanno costretto a fare sinora. Per questo siamo decisamente arrabbiati, dovremmo fare noi valutazioni e verifiche che spettano a loro come hanno sempre ribadito con grande chiarezza anche per il più piccolo dei progetti».

La lettera senza istruttoria

Ma c'è un altro punto, forse pure più importante: la seconda lettera non è accompagnata da alcuna nuova relazione tecnica. «Sino a oggi non avevo mai visto una lettera di un dirigente cui non è allegata un'istruttoria tecnica - aggiunge Lussu - e che va addirittura contro una precedente istruttoria tecnica che non è stata sostituta, né annullata, né revocata. Si tratta dello stesso dirigente che ci aveva detto di rendere irricevibile la richiesta e che ora ha cambiato idea. Ma sulla base di cosa? Dà ragione alla società e dice che per l'Ufficio sono superati i problemi paesaggistici ma lo afferma senza ulteriori pareri tecnici. Non c'è scritto che annulla l'istruttoria precedente, non l'ha sostituita e non l'ha ritirata. I nostri uffici, come anche la Sovrintendenza, possono avere come riferimento solo l'istruttoria tecnica non la seconda lettera del dirigente, che è un atto fuori dal procedimento».

L'attesa per il Puc

Come finirà? Difficile capirlo. Una via d'uscita potrebbe aprirsi da qui al 29 giugno, quando scadrà il termine entro cui la Regione deve pronunciarsi sul Puc di Arbus: in caso di via libera o di silenzio-assenso l'ostacolo procedurale del Ppr cadrebbe e l'iter del progetto potrebbe riprendere. Di certo però la Conferenza di servizi convocata dal Comune per il 3 luglio sarà rinviata, probabilmente al 3 o 4 agosto. E non solo per questo problema: i vigili del fuoco, uno dei 37 enti chiamati a pronunciarsi, hanno infatti già sollevato ben 65 osservazioni sull'albergo in riva al mare. E senza risposte convincenti il progetto si bloccherebbe di nuovo.

Massimo Ledda

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