Sarebbero andati alle Nuove Terme di Sardara e avrebbero partecipato al pranzo proibito perché invitati da Mauro Esu, portavoce del presidente della Regione Christian Solinas. Alcuni testimoni, sentiti in questi giorni in Procura, hanno ribadito di aver aderito con la convinzione di non potersi esimere da quell'impegno, convinti che fosse stato lo stesso Governatore a convocarli. Non solo. In qualche caso il racconto di alcuni dei partecipanti sarebbe stato smentito da altri testimoni, tanto che ora la Procura starebbe valutando cosa fare.

Le prime indiscrezioni

Sono filtrate dopo la lunga sfilata di testimoni che, ormai da giorni, sta impegnando mattina e sera gli uomini della Finanza e il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia, titolare del fascicolo aperto per far luce su quanto accaduto a Sardara il 7 aprile scorso in uno dei due complessi termali. A lavorare sul caso ci sono i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria e del nucleo di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle. Il primo ad essere sentito era stato il capo della Forestale, Antonio Casula, seguito dal colonnello Mauro Granari, comandante del 151esimo reggimento fanteria della Brigata Sassari. Poi era toccato al gestore delle Nuove Terme (uno dei soci della Sardegna Termale srl), Giovanni Corona, e del portavoce del Governatore, Mauro Esu. Ieri mattina, poi sono stati sentiti Giuliano Patteri, direttore generale di Forestas, Alessandro Naitana, direttore generale dell'assessorato regionale all'Industria e Sandro Murtas, ex direttore generale di Abbanoa. «A cosa serviva quel pranzo?», si è limitato a dire quest'ultimo, prima di entrare nella stanza del pubblico ministero, «chiedetelo a chi l'ha organizzato». Uscito dopo mezz'ora di faccia a faccia col magistrato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Qualcosa non torna

La Procura intende sentire tutti i partecipanti al pranzo organizzato nonostante il divieto imposto dalla zona arancione: sia i 19 identificati dai militari della Tenenza di Sanluri che ora rischiano la sanzione, sia una parte di quelli (una ventina) riuscita a dileguarsi tra gli eucalipti e individuati successivamente. Già dal primo giro di testimonianze pare che alcune versioni non coincidano e che qualcuno potrebbe aver riferito elementi non veritieri al pubblico ministero. Sulla questione vige il più stretto riserbo, anche perché l'indagine - aperta come modello 45, senza ipotesi di reato e senza indagati - è ancora lunga e prima di decidere come proseguirla gli inquirenti vogliono ricostruire bene sia la lista che l'identikit professionale e istituzionale dei presenti. Tutti, o quasi, alti dirigenti (o ex) della Regione o di enti strumentali, amministratori locali, vertici di aziende sanitarie e amministratori. Non solo. Alcuni dei testimoni avrebbero poi riferito agli investigatori di essere stati convocati da Mauro Esu e di essersi sentiti quasi in dovere di andare, poiché ritenevano che l'invito arrivasse dal Governatore. Insomma: non avrebbero potuto esimersi dall'obbligo di partecipare, visto sia il ruolo che ricoprono e l'origine della convocazione. Dalle indagini è poi emerso il nome di un altro partecipante: Stefano Esu, fratello di Mauro, consulente dell'assessore regionale agli Enti locali, Quirico Sanna.

Sentiti i vertici Aou

E sempre ieri, in serata, sono stati sentiti dal pubblico ministero Pilia anche i vertici dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari che erano presenti a Sardara. Prima il manager Giorgio Sorrentino, poi la direttrice amministrativa Roberta Manutza e, infine, la direttrice sanitaria Paola Racugno. Nella stanza col magistrato c'era anche il colonnello delle Fiamme Gialle, Vittorio Carpiello, comandante del Nucleo che sta lavorando da giorni a stretto contatto con gli investigatori della Procura. Il dirigente dell'azienda che gestisce il Policlinico di Monserrato ha confermato di essere andato perché riteneva si trattasse di un incontro inerente l'azienda che gestisce, da qui la presenza del suo staff dirigenziale.

Oggi sarà sentito Umberto Oppus, sindaco di Mandas e direttore generale dell'assessorato regionale degli Enti Locali. È uno dei partecipanti non identificati dalla Finanza, il suo nome è stato riferito dai testimoni.

Francesco Pinna

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