C'è anche la Sardegna tra le dodici Regioni italiane che hanno esaurito i posti letto aggiuntivi di terapia intensiva per malati Covid.

Lo rileva il report settimanale Altems dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica, campus di Roma, anche se in realtà i dati si riferiscono a un aggiornamento del 25 novembre e in Sardegna la situazione è parzialmente cambiata.

L'Isola - al pari di Lombardia, Piemonte, Liguria, Calabria, Puglia, Molise, Umbria, Marche, Abruzzo, Toscana e provincia autonomia di Bolzano - stando a quanto emerso fino a due giorni fa, stava utilizzando la capacità strutturale di posti letto di terapia intensiva, ossia posti che dovrebbero essere dedicati ai pazienti non affetti da Covid-19.

Per la precisione il 18,66% della propria dotazione strutturale (dati sempre aggiornati al 25 novembre). Informazioni che devono essere attualizzate grazie a un decremento dell'occupazione rispetto al periodo di rilevamento ma anche per l'attivazione di sei nuovi posti in rianimazione Covid all'ospedale San Francesco di Nuoro, che già dalla settimana prossima potranno essere ulteriormente incrementati.

Percentuale più alta in Lombardia, che registra il 40,30%, il Piemonte il 31,19%, la Liguria il 30,67%, la Calabria il 26,03%, la Puglia il 20,39%, il Molise il 20%, l'Umbria il 14,29%, le Marche il 10,43%, l'Abruzzo il 9,76%, la Toscana il 5,23% e la P.A. di Bolzano il 2,70%.

Sono prossime alla totale saturazione della capacità aggiuntiva il Friuli-Venezia Giulia (98,18%), il Lazio (93,82%), l'Emilia-Romagna (83,56%), la P.A. di Trento (78,85%), la Campania (75,29%), la Sicilia (60,39%), il Veneto (60,28%), la Valle d'Aosta (59,26%) e la Basilicata (53,66%).

(Unioneonline/D)
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