Dopo il voto delle elezioni comunali del 25 e 26 ottobre, in Sardegna verranno disposte nuove restrizioni anche rigide, ma non sarà un lockdown.

C'è il rischio che la curva dei contagi continui a salire (ieri c'è stato un nuovo record di contagi, 243) e che i 402 posti letto previsti come limite massimo dal piano strategico deliberato dalla Giunta a marzo possano non bastare, quindi occorre prendere provvedimenti. Il governatore Christian Solinas ha lasciato intendere che la prossima ordinanza sarà concordata con il Governo. Un documento a doppia firma, meglio se preceduto da un decreto interministeriale - Salute, Trasporti, Pubblica Istruzione - con dei paletti chiari sulla didattica a distanza e sulla mobilità interna e tra Regioni.

Secondo le ultime indiscrezioni, le misure che Solinas potrebbe emanare già martedì comprenderanno il divieto totale di assembramenti. Bar, pub e ristoranti resterebbero aperti, forse fino alla mezzanotte, ma il divieto di consumare in piedi dalle 18 previsto nel dpcm sarà esteso a tutta la giornata, e riguarderà ogni spazio esterno. Una seconda stretta riguarderà la didattica a distanza da attivare solo per le scuole superiori: questo comporterà una minore pressione sul trasporto pubblico locale. L'ordinanza potrebbe anche prevedere coprifuoco "leggeri", sull'onda del Dpcm, e anche ingressi nell'Isola limitati.

La terza misura importante riguarderà tutte le cerimonie, come matrimoni e battesimi, che dovrebbero svolgersi a porte chiuse senza invitati o rinfreschi successivi. Divieto totale in previsione anche per feste tradizionali e sagre. Non dovrebbero essere toccati gli esercizi commerciali: solo gli ipermercati potrebbero dover chiudere il sabato e la domenica.

Queste le nuove regole su cui in queste ore Solinas sta ragionando con il comitato tecnico scientifico regionale, e di cui oggi discuterà in videoconferenza, sempre con i membri del Cts, in un vertice allargato ai capigruppo di maggioranza e opposizione. Regole che - è la linea del presidente - dovranno avere il minore impatto possibile sul quadro economico.

(Unioneonline)

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