Buone notizie per la Sardegna nella lotta al coronavirus: nell'Isola la stima dell'indice di trasmissibilità è infatti pari a 0,14, in diminuzione rispetto all'ultimo dato (0,51).

Lo rivela il monitoraggio realizzato dal ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità, secondo cui tutte le Regioni hanno un indice Rt sotto l'1.

Il periodo di riferimento riguarda i casi con data prelievo/diagnosi settimana del 25-31 maggio confrontati con la settimana del 18-25 maggio.

In testa con zero contagi resta la Basilicata mentre in coda c'è la Lombardia con un Rt a 0,91 contro lo 0,75 della settimana precedente, mentre la Campania, che la settimana scorsa era ancora in fase di monitoraggio, ora riporta un indice allo 0,58.

"Si rileva un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni al ministero della Salute e all'Istituto Superiore di Sanità e discussi nella Cabina di Regia", si legge nel rapporto.

Nel documento si sottolinea che "complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da SARS-CoV2 in Italia è favorevole con una generale diminuzione nel numero di casi e una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali".

In Italia però permangono "piccoli focolai locali, senza che questo rappresenti necessariamente un elemento preoccupante".

Si sottolinea inoltre che, per i tempi tra esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione 2-3 settimane prima, ovvero durante la prima fase di riapertura, tra il 4 e il 18 maggio 2020.

"La situazione relativa prevalentemente alla prima fase di transizione, è complessivamente positiva", si legge ancora nel documento del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità.

Quindi la raccomandazione: "È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l'isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti". "Queste azioni - rileva il rapporto - sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche".

(Unioneonline/F)
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