"La cocaina arriva in Sardegna dall'altra parte del mondo, così come un reato informatico commesso nell'Isola trova appoggi all'estero. Non esiste più un territorio esente dalla globalizzazione criminale". Vittorio Rizzi, vice direttore generale della Pubblica sicurezza in Italia, non ha dubbi: se il crimine si fa internazionale, allora devono farlo anche le forze di polizia, che possono contare su Europol e Interpol e utilizzare piattaforme informatiche comuni. È proprio su questa collaborazione tra saperi e capacità investigative delle polizie mondiali che si è snodata l'ottava Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di polizia.

È uno dei più alti punti della formazione delle forze dell'ordine, che accomuna Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria, che organizzano a turno l'iniziativa, ospitata al Palacongressi della Fiera. L'impeccabile organizzazione da parte dei Carabinieri (era il loro turno) ha consentito a tutti i presenti di apprezzare i nuovi orizzonti della collaborazione.

All'iniziativa, aperta dal generale Giovanni Truglio, comandante della Legione carabinieri Sardegna, hanno partecipato la procuratrice generale della corte d'Appello, Francesca Nanni, e la direttrice del Coordinamento delle forze di polizia Maria Teresa Sempreviva.
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