"Una presenza quasi militare". Così la gip Muscas motiva le dieci ordinanze di custodia cautelare eseguite tra ieri e oggi dalla Squadra mobile di Cagliari per sgominare la banda di spacciatori gambiani e senegalesi che operava in via Roma. Un gruppo ben organizzato: ognuno aveva il proprio compito. Tre giovani sono finiti in carcere, uno ai domiciliari e sei hanno l'obbligo di firma.

Vendevano soprattutto hashish a clienti di ogni tipo, anche minorenni. Punto di riferimento una panchina di una pensilina del Ctm, tra via Roma e largo Carlo Felice. Un'attività ingente: gli investigatori della Mobile, coordinati dal dirigente Roberto Pititto, hanno accertato in un mese e mezzo di indagini (iniziate a settembre) circa sessanta cessioni al giorno.

I dieci giovani (otto gambiani e due senegalesi) destinatari di misura cautelare sono richiedenti asilo: la domanda era stata respinta e avevano fatto ricorso. Ora la loro posizione verrà valutata dall'ufficio immigrazione.

In carcere sono finiti i gambiani Samba Bobb, 28 anni, Badara Camara, di 30, e Muhammed Fikjera, di 29. Ai domiciliari Fansou Fofanna, 36 anni del Senegal.

L'inchiesta ha fatto emergere un'attività continua. Sono stati anche eseguiti arresti in flagranza di reato durante le indagini da parte della squadra volante e dei Falchi. Tanti gli interventi nati anche dalle segnalazioni dei commercianti.

Le indagini vanno avanti. Si dovrà accertare la provenienza dei fornitori: il gruppo si riforniva da organizzazioni cagliaritane. "Abbiamo restituito una via turistica e importante alla città", ha detto Pititto.

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