A Cagliari e provincia un'attività commerciale ogni sei non rilascia lo scontrino fiscale ai clienti. E questo contando solo i negozi ispezionati dalla Guardia di Finanza in questi mesi.

A snocciolare i dati è proprio il Comando delle Fiamme gialle, che ha stilato il bilancio dei controlli effettuati negli ultimi tempi nei negozi del capoluogo, dell'hinterland arrivando fino al Sarrabus e al Medio Campidano.

Nel dettaglio: i baschi verdi hanno accertato quasi 600 casi di mancato rispetto degli obblighi fiscali, pari a quasi il 18% del totale degli esercizi messi sotto la lente.

Non solo. In una ventina di casi gli esercenti si sono dimostrati recidivi e per questo i finanzieri hanno disposto, oltre alle sanzioni (pari al 100% dell’Iva non documentata e comunque non inferiori a 500 euro), la chiusura dell'attività inadempiente per periodi che vanno da tre giorni a un mese.

Ultimo caso scoperto, a Quartu Sant'Elena, dove è stata ordinata la serrata a un piccolo emporio beccato per la quarta volta in cinque anni a non battere scontrini.

Quanto alle categorie più propense a "dimenticarsi" di usare il registratore di cassa nel Sud Sardegna, secondo i dati della Finanza i più "smemorati" incappati nelle chiusure forzate sono stati i gestori di negozi di abbigliamento (il 38%), seguiti proprio dai piccoli empori (14%), dagli alimentari e dai parrucchieri (11%). Seguono i venditori ambulanti (8%), le attività di ristorazione (5%), i fruttivendoli, i negozi di articoli a noleggio e quelli di tessuti (3%).

(Unioneonline/l.f.)
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