Prezzi a prova di Covid. Il turismo estivo è andato ko e i servizi di alloggio in Italia hanno dovuto adeguarsi tagliando le tariffe. Non quelli dell'Isola, almeno a leggere i numeri elaborati dall'Unione Nazionale Consumatori in base ai dati Istat dell'inflazione di settembre.

Nella classifica delle città e delle regioni che hanno registrato i maggiori ribassi annui per quanto riguarda i servizi di alloggio la Sardegna si attesta tra le ultime posizioni con cali molto contenuti. Le strutture d'accoglienza italiane hanno dovuto infatti limare al ribasso i prezzi in media del 6,3%, mentre la flessione nell'Isola si è fermata al 1,7%. Una bella differenza rispetto al crollo delle tariffe registrato per esempio da Lazio (-12,2%) e Liguria (-11,1%). Senza dimenticare i tagli a doppia cifra percentuale applicati anche in Toscana (-10%).

Tra le città a vocazione turistica spicca il -20,2% di Milano, evidentemente colpita più di altre città dell'emergenza sanitaria. Ma a dover proporre prezzi stracciati sono state anche le strutture di Firenze (-19,6%), Venezia (-17,7%), Verona (-14,5%), Bologna (-13,8%) e Roma (13,1%).

Nell'Isola gli sconti si confermano molto più modesti: a Cagliari le tariffe hanno subito infatti un taglio del 3,8%, mentre a Sassari non si è andati oltre il -1,4%.
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