Primo importante risultato della call internazionale, bandita dall’Autorità portuale del Mare di Sardegna nel dicembre 2019 e conclusa questa mattina, per l'aggiudicazione della gestione del Porto Canale.

Dopo tre proroghe per approfondimenti tecnici richiesti da alcuni soggetti interessati e per il Covid, c'è finalmente una concreta prospettiva di ripresa delle attività commerciali legate al settore del transhipment.

Traguardo collegato a stretto giro al futuro di centinaia di lavoratori la cui cassa integrazione è in scadenza il prossimo 2 settembre.

Oggetto della call il compendio portuale costituito da quasi 400mila quadri di piazzale, con 1.600 metri lineari di banchina, 16 metri di fondale fabbricati da adibire ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature. Inoltre un Punto di Ispezione Frontaliero, una Zona Franca Doganale interclusa e un collegamento alla istituenda Zona Economica Speciale di oltre 1.600 ettari, attesa da oltre 1 anno e mezzo.

Il soggetto proponente, la società di diritto inglese PIFIM, ha depositato un’istanza di concessione ex art. 18 della legge 84/94 che sarà sottoposta a un’attenta valutazione da parte di una commissione tecnica appositamente costituita dall’AdSP.

Seguirà la pubblicazione della domanda per un periodo di almeno 60 giorni, termine entro il quale anche altri soggetti interessati potranno presentare richieste in concorrenza o eventuali osservazioni ed opposizioni.

"I criteri di valutazione dell’istanza - fa sapere l'AdSP - saranno basati sull’analisi dei Piani operativo, organizzativo e di investimento proposti. Fondamentale il Piano Occupazionale, all’interno del quale, in base all’avviso pubblico dell’AdSP, il nuovo concessionario dovrà garantire un numero di unità lavorative congruo alla concessione ed un riassorbimento del maggior numero possibile di lavoratori provenienti dal cessato terminalista".

“Anche se è un po' prematuro per cantare vittoria e trarre conclusioni – spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – quello odierno si può considerare un risultato di grande importanza, che apre nuovi ed importantissimi scenari per il futuro del Porto Canale di Cagliari. Dopo un accurato lavoro di stesura della sollecitazione internazionale di mercato per la concessione ex articolo 18 del compendio, ma, soprattutto, una silenziosa e ostinata attività di scouting e promozione a livello mondiale, possiamo finalmente mettere un primo punto fermo: quello di avere agli atti dell’Ente una prima proposta ufficiale per il rilancio del transhipment nel Porto Canale di Cagliari. Obiettivo non scontato e che solo la tenacia profusa in questa operazione di stimolazione internazionale del mercato ha reso possibile”.

“Già da oggi – conclude Deiana – è al lavoro una commissione di valutazione che procederà all’esame dei contenuti della proposta che, se in linea con la nostra vision, darà il via libera per l’avvio dell’iter istruttorio e per la pubblicazione della domanda di concessione, così come previsto dalla normativa in vigore”.

"Regione e Governo hanno sempre lavorato con spirito costruttivo per far sì che il licenziamento dei 200 lavoratori del Porto Canale di Cagliari fosse scongiurato - commenta l'assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda a margine dell'incontro di oggi in videoconferenza, convocato dal sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, Deiana e i vertici e liquidatori dell'azienda -. Abbiamo infatti sottoscritto l'accordo per la proroga della cassa integrazione di concerto con l'azienda inserendo alcune clausole che evitassero ulteriori oneri da parte della Contship".

La gara che si è chiusa stamattina "pone le basi per il rilancio delle attività commerciali legate al settore del transhipment e la prospettiva di un futuro occupazionale per i lavoratori. Alla luce di ciò chiediamo a gran voce all'azienda di rivalutare l'ipotesi di cristallizzare il licenziamento che coinvolge tante famiglie per dar modo alla Regione Sardegna, in accordo con il Governo, di trovare le giuste condizioni che consentano di poter intervenire a supporto di tutti i lavoratori, in attesa della valutazione dell'istanza".

(Unioneonline/D)
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