Emergenza virus, crisi e recessione fanno crollare il turismo internazionale in Sardegna.

Gli ultimi dati diffusi da Cna sono impietosi: tra riduzione di voli e posti disponibili l’offerta di posti in aereo per l'Isola si è infatti ridotta del 50%.

Non solo: le combinazioni possibili per raggiungere gli aeroporti sardi sono diminuite del 36%. Si tratta, sottolinea Cna, del risultato peggiore tra le regioni competitors del Mediterraneo, secondo solo allo scalo portoghese di Faro nell’Algarve.

Ma Cna snocciola anche altri numeri pesantissimi: i transiti nazionali negli aeroporti sardi tra gennaio e maggio si sono contratti rispetto allo scorso anno del 62,7% (ad Olbia del 84%), quelli internazionali del 84,1% (ad Olbia del 98,3%).

E poi ci sono le spese da sostenere: il costo medio di un viaggio in Sardegna (andata e ritorno per una famiglia tipo di quattro persone) aumenta di circa 100 euro rispetto al Ferragosto 2019: da 835 a 930 euro

Ancora: aumenta il tempo medio di viaggio (due ore in più rispetto al 2019), ma la Sardegna rimane comunque tra le prime regioni in termini di raggiungibilità

Sempre secondo le stime Cna, inoltre, le conseguenze della crisi si protrarranno anche nel 2021. Già dall’anno prossimo, però, il turismo internazionale potrebbe riprendere il trend di crescita che ha caratterizzato l’Isola negli ultimi dieci anni.

"È evidente che nei prossimi anni le destinazioni che saranno in grado di proporre un'immagine più sicura in termini sanitari, sostenibile e innovativa nelle capacità di adattarsi a una nuova normalità potranno aumentare la propria competitività - commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna - È una sfida che la Sardegna deve affrontare patendo da una visione di lungo termine ancora tutta da costruire".

(Unioneonline/l.f.)
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