Quando si dice che l'unione fa la forza. Da lungo tempo non si vedevano a Oristano tante serrande abbassate per uno sciopero.

La cosa incredibile è che la decisione dei commercianti di aderire alla manifestazione nazionale delle partite Iva è stata spontanea, nata attraverso la diffusione di un volantino con i social network. Centinaia di commercianti oristanesi hanno così abbassato le serrande dalle 10 alle 13 per manifestare il loro malcontento contro la politica fiscale del Governo.

Troppe tasse, incredibili imposizioni fiscali attraverso le banche, una burocrazia asfissiante che ha già costretto alla chiusura migliaia di piccoli esercizi commerciali.

Alle 10 in punto i commercianti, non solo del centro del capoluogo, hanno chiuso i loro negozi e si sono ritrovati in piazza Roma dopo un corteo simbolico che ha attraversato le principali piazze di Oristano. I commercianti si sono infine ritrovati nella sala del Consiglio comunale messo a disposizione dal sindaco Andrea Lutzu e dall'assessore al commercio Pupa Tarantini.

Molti commercianti hanno raccontato le disavventure con il fisco e ribadito le grandi difficoltà nel pagare le tasse e i balzelli spesso legati alla burocrazia. L'assessore Pupa Tarantini ha proposto di fare rete, tra i commercianti e i comuni dell'Isola proponendo un documento collettivo da inviare alla Regione e al Ministero.

La maggior parte dei commercianti e di tante partite Iva che hanno una piccola attività artigianale ha aderito in soli due giorni al gruppo spontaneo su Facebook, realizzato dal commerciante di Orrili Paolo Schirru, denominato "P. iva insieme per la Sardegna e non solo".

Al 22 gennaio si sono iscritti quasi 3mila commercianti.
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