È ancora duro botta e risposta tra i legali dell'Aias e i sindacati della Funzione Pubblica riguardo alle modalità di attuazione dello sciopero generale indetto per l'intera giornata del 19 dicembre.

Lunedì l'azienda della famiglia Randazzo ha messo in pagamento la mensilità di novembre facendo scendere il conto degli stipendi arretrati a circa 11 e lo "sforzo", insieme ad altre ragioni, diviene mezzo per dichiarare immotivata la prossima astensione dal lavoro: "Lo sciopero - scrivono in una nota gli avvocati Aias - è illegittimo e non consente all'Aias Cagliari di prevedere quanti e quali dipendenti si assenteranno dal lavoro oltre a non permettere di sapere quali centri saranno interessati dall'agitazione con grave danno alla procedura concorsuale pendente. Inoltre - prosegue la nota - sarebbe venuto meno anche il motivo dell'astensione, stante il pagamento degli stipendi di ottobre e novembre 2019".

Nella lunghissima nota i legali ripercorrono la storia dell'azienda, le sue articolazioni e professionalità nonchè le corrette modalità dello sciopero previste dalla normativa nazionale invocando "un intervento della commissione nazionale di garanzia sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali".

Replicano duramente parlando di "attacco sconsiderato a sindacati e lavoratori per impedire uno sciopero legittimo e sempre più necessario" le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil Fp, secondo le quali "la drammatica realtà dell'Aias è una responsabilità di chi ha ricevuto oltre 100 milioni di euro in pochi anni ma non ha pagato gli stipendi per mesi interi".

Nella replica anche un affondo diretto ai legali: "Tengono nascosti i punti chiari della nostra rivendicazione e provano a difendere l'indifendibile usando la mistificazione". Intanto martedì sono scaduti i due mesi di tempo entro i quali l'azienda doveva presentare il piano di rientro per evitare il fallimento.
© Riproduzione riservata