Il no unanime alla dorsale sarda per il trasporto del metano espresso ieri dal vice ministro Stefano Buffagni e dalla sottosegretaria Alessandra Todde scalda gli animi dei sindacati. Il segretario regionale Filctem, Francesco Garau, non usa mezzi termini per criticare la posizione dei rappresentanti governativi: "Non ammettere che la dorsale del metano sia un'infrastruttura come tante in Italia e nel mondo e, ancor peggio, far finta di non sapere che avrà un utilizzo che va ben oltre la fase di transizione perché sarà il veicolo per trasportare biometano, idrogeno e gas sintetici e mettere al passo la Sardegna, è un'operazione inaccettabile dietro la quale non possiamo non rilevare il tentativo di mistificare la realtà e, quindi, una pericolosa manifestazione di malafede".

Da qui l'appello a tutte le forze politiche, alla Giunta e al Consiglio così come ai parlamentari sardi perché si uniscano al sindacato nel rivendicare il rispetto degli impegni e contrastare il tentativo di far prevalere interessi che danneggerebbero i sardi.

I rappresentanti dei lavoratori denunciano inoltre il clima di confusione che sta accavallando questioni connesse ma non uguali come la realizzazione della dorsale e quella di un elettrodotto. Opere diverse e complementari che non devono essere messe in competizione. "È inaccettabile - aggiunge Garau - che si tenti di creare confusione tra due tipi di energia che sono completamente diversi e hanno utilizzi differenti, ovvero quella termica che si genererebbe con il metano e quella elettrica che si trasporterebbe con il cavo sottomarino proveniente dalla Sicilia (che oltretutto non garantirebbe la stabilità e sicurezza della rete): chi usa l'elettricità per accendere i termosifoni? Chi accende una lampadina con il gas?".

Posizione appoggiata anche dal segretario generale della Uiltec Sardegna, Pierluigi Loi: "La classe politica non può mistificare la realtà sostenendo banalmente che i cavi di Terna sostituiscono la dorsale di trasporto del metano. È necessario che il ministero dello Sviluppo Economico dia finalmente una risposta chiara al fatto che in Sardegna l'energia termica costi di più rispetto al resto d'Italia. È una risposta dovuta sia per i bacini di utenza industriale che per quelli di utenza civile".
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