Basandosi sui valori medi italiani, lo spreco alimentare ad Oristano vale oltre 8 milioni di euro ogni anno, passando dai mari e dai campi alla produzione industriale fino ad arrivare agli sprechi nella distribuzione: una cifra che rappresenta però solo 1/5 dello spreco totale di cibo perché la quota maggiore è rappresentata dallo spreco alimentare domestico.

L'argomento verrà affrontato sabato prossimo al mercato coperto della Coldiretti e verrà affrontato da Rosita Folli del Centro di educazione ambientale.

Si parlerà del progetto "AlimentAzione! - C'è tanta energia in quel che butti via" per sensibilizzare i cittadini sullo spreco alimentare.

L'occasione di scoprire vari e importanti aspetti dello spreco alimentare. Per tutta la mattinata, operatori del progetto - esperti in buone pratiche - potranno suggerire i migliori metodi per evitare gli sprechi senza penalizzare il gusto e la qualità degli alimenti. L'iniziativa si inserisce nell'ambito della Settimana europea della riduzione dei rifiuti 2019.

Il progetto del Comune di Oristano e del CEAS "Aristanis" - il centro di educazione alla sostenibilità con sede presso lo spazio giovani - è realizzato in collaborazione con due Associazioni di promozione sociale da tempo impegnate sui temi ambientali, "energetica" e "Nel Sinis" e con il finanziamento di Regione Autonoma della Sardegna.

Le attività di progetto sono finalizzate a costituire una rete cittadina sensibile ai temi degli sprechi e pronta a intraprendere azioni che lo combattano.

"In questo senso - dice Serafino Mura - responsabile oristanese di Campagna Amica - Coldiretti è da sempre impegnata a valorizzare le produzioni agricole di qualità e a rendere consapevoli i cittadini di quanta fatica, competenze e investimenti richieda il portare sui banchi del nostro mercato alimenti sani e ambientalmente sostenibili".

Elia Sanna
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