La manovra è stata "bollinata" dalla Ragioneria dello Stato: la nuova bozza della legge di bilancio verrà inviata in Parlamento.

Il testo approderà lunedì in Senato per l'esame parlamentare.

Al di là delle singole misure, a caratterizzare l'impianto della legge di bilancio sono i 22,67 miliardi che serviranno ad evitare l'aumento dell'Iva, i due miliardi legati alle microtasse - con una parte da leone per la plastic tax - e l'aumento del deficit per 16,3 miliardi nel 2020.

FISCO E MICRO TASSE - Le nuove tasse introdotte con la manovra, tra le quali svetta la plastic tax, e la stretta fiscale che riguarda le auto aziendali, aumenteranno nel 2020 il prelievo fiscale per oltre 2 miliardi.

L'anno successivo l'incasso raddoppierà a oltre 4 miliardi perché il gettito della plastic tax salirà a 2,2 miliardi e arriverà l'effetto della a stretta sulle agevolazioni fiscali legate solo ai pagamenti con la carta.

Quest'ultima norma alleggerirà la tasche dei contribuenti di circa 868 milioni.

DEFICIT - Si farà ricorso ad un maggior deficit per un valore di 16,3 miliardi nel 2020, di 12,7 miliardi nel 2021 e 10,5 miliardi nel 2022.

L'impatto è leggermente superiore a quanto stimato con il Draft Budgetary Plan che non superava i 16 miliardi.

BONUS BEBE' - Circa un terzo dei beneficiari del bonus bebè riceverà il massimo dell'assegno, 160 euro al mese, perché il nuovo nato arriverà in famiglie con Isee sotto i 7mila euro.

È quanto emerge dai calcoli della relazione tecnica alla legge di Bilancio.

La metà degli assegni sarà comunque maggiorato del 20% perché andrà a figli dal secondo in poi.

CEDOLARE SECCA - Secondo quanto riporta la relazione tecnica, mantenere al 10% e non portare al 15% la cedolare secca sugli affitti a canone concordato determinerà per lo Stato una perdita di gettito di 200 milioni di euro nel 2020, di 223 milioni nel 2021 e di 212 milioni nel 2022.

Nella tabella si stima che, sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2018, nel complesso la base imponibile legata alla cedolare secca per immobili a canone concordato sia di oltre 4,2 miliardi di euro.

AUTO AZIENDALI - Il gettito previsto dallo Stato con l'aumento delle tasse sulle auto aziendali sarà di 332 milioni di euro nel 2020.

Salirà fino al 2022, quando raggiungerà i 378 milioni, e poi comincerà a scendere, arrivando a 360 milioni nel 2026.

Secondo i dati della relazione tecnica, i veicoli immatricolati nel 2018 e intestati a partite Iva sono 840mila: per circa 43mila di questi la tassa passa dal 30% al 100% e per circa 754mila passa al 60%.

Circa il 25% delle auto individuate è escluso dall'aumento.

STRETTA SULLE PARTITE IVA - La stretta sul forfait al 15% per le partite Iva vale 894 milioni nel 2021 e 568 milioni nel 2022. Il paletto più "pesante" è quello sul divieto di cumulo per chi ha altri redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30mila euro, che vale 593,8 milioni nel 2021 e 350 milioni nel 2022.

Con lo stop alla flat tax sopra i 65mila euro che doveva scattare dal 2020, invece, lo Stato "risparmia" 154 milioni nel 2020, ma ben 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022 quando la norma sarebbe dovuta entrare a regime.

(Unioneonline/F)
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