O si onora San Salvatore come solo gli Scalzi di Cabras sanno fare oppure, per quest'anno, il serpentone bianco non correrà sugli sterrati del Sinis.

È questa la decisione, sofferta ma ben ponderata, a cui sono arrivati is curridoris dopo la lunga riunione (appena terminata) convocata dal direttivo dell'associazione per cercare una sintesi dopo il vertice dei giorni scorsi in Prefettura.

In quell'occasione, alla presenza del prefetto Gennaro Capo, del sindaco Andrea Abis e del parroco don Bruno Zucca, era stato ribadito che in una fase in cui l'emergenza è ancora in atto non è possibile abbassare la guardia né allentare le misure di sicurezza.

A nome di tutti Gianni Mancosu, uno dei veterani della corsa ha fatto sapere che "alla fine ci siamo trovati d'accordo sul fatto che certe prescrizioni snaturerebbero la corsa". Correre utilizzando la mascherina ma anche trasportare il santo mantenendo le distanze o in assenza di pubblico non è pensabile per i fedelissimi di San Salvatore: "Non sarebbe più la nostra corsa, perderebbe tutta la poesia - ha aggiunto - a quel punto è preferibile rinunciare. Non è il caso di mettere a rischio la salute nostra e delle tantissime persone che ogni anno ci seguono".

Adesso dovrebbe esserci un nuovo vertice in Prefettura per l'ultima parola sulla manifestazione in programma i prossimi 5 e 6 settembre. "Se la situazione dovesse cambiare e ci permettessero di correre noi saremmo felicissimi, siamo già pronti - va avanti - altrimenti troveremo altri modi per onorare il santo ma in totale sicurezza".
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