Quattro lenzuoli bianchi appesi alle finestre del Palazzo del Rettorato: così l'Università di Cagliari ricorda oggi, in adesione all'invito della Fondazione Falcone a celebrare il Giorno della Memoria, le vittime della strage di Capaci e tutti i caduti per mano mafiosa. Quest'anno l'iniziativa è dedicata a tutti coloro che in questi mesi si sono prodigati per il bene della Nazione anche a rischio della vita.

"Nel ricordo delle vittime delle stragi e delle tante persone coraggiose dei nostri giorni - si legge nella lettera scritta al Rettore Maria Del Zompo da Maria Falcone, sorella del magistrato barbaramente ucciso dalla mafia, oggi presidente della omonima Fondazione - vi invito a manifestare con noi: non potremo sfilare in corteo come nel passato, ma quale segno di unità nazionale nel contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata vi invito ad esporre, il 23 maggio, un lenzuolo bianco dagli edifici del vostro Ateneo, invitando la comunità accademica a seguire il vostro esempio".

E l'invito è stato subito raccolto: da ieri quattro lenzuoli bianchi sono appesi alle finestre del Palazzo del Rettorato di via Università, uno è ben visibile anche da Piazza Yenne.

"Ho ritenuto importante e doveroso aderire alla richiesta della Fondazione Falcone - dichiara il rettore Del Zompo - Per questo abbiamo appeso alcuni lenzuoli bianchi e invitato prorettori, presidenti di facoltà, direttori di dipartimento e dei centri di servizio dell'Ateneo, dirigenti e Presidente del Consiglio degli studenti - e per loro tramite tutta la comunità accademica - a fare altrettanto sui vari edifici. L'impegno contro la mafia e le mafie non può arrestarsi mai: neanche il Covid-19 può far dimenticare i magistrati, le forze dell'ordine e i semplici cittadini che hanno perso la vita per questo. Questa iniziativa sottolinea l'impegno dell'Ateneo cagliaritano contro la criminalità".

"Questo lenzuolo - conclude Maria Falcone - è oggi divenuto centro focale di un movimento di risveglio di quelle coscienze troppo al lungo assopite dall'oppressione mafiosa, simbolo di un paese che tra rabbia e sgomento diviene artefice del suo riscatto. Ora, come 28 anni fa, insieme segnammo l'inizio di un nuovo corso".

(Unioneonline/v.l.)
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