È l'ultimo museo nato nell'Atene sarda che pure tra l'Etnografico, la casa natale di Grazia Deledda e il Man offre un percorso di forte richiamo culturale. Si chiama "Spazio Ilisso arte archivi museo" e fa rinascere una villa storica nel cuore di Nuoro. La casa di Michele Papandrea, sindaco della città morto nella battaglia dei Tre Monti durante la prima guerra mondiale, dopo anni di abbandono, trova nuova vita con le sculture di grandi artisti come Francesco Ciusa, Costantino Nivola, Pinuccio Sciola, Eugenio Tavolara, Maria Lai, Gavino Tilocca e con la mostra della fotografa tedesca Marianne Sin-Pfaltzer.

La Ilisso, casa editrice di successo, con sede a Nuoro, celebra i 35 anni di attività con questa nuova scommessa culturale. Si tratta del primo museo privato della città, tra i pochi del genere in Italia dove è fenomeno marginale mentre è diffuso in Germania, Inghilterra, negli Stati Uniti. Rivitalizza un edificio di pregio architettonico, alle spalle della piazza gioiello dedicata a Sebastiano Satta, a 80 metri dal museo Man. È incastonato nel verde di due giardini impreziositi da sculture capolavoro: saranno aperti al pubblico come luoghi d'incontro.

GLI SPAZI - Il complesso, tra le vie Brofferio e Cattaneo, realizzato in parte nell'Ottocento, in parte nel Novecento, in stile Deco, è ampio cinquecento metri quadri tra stanze e saloni, 600 di verde tra cedri e palme, acciottolati e pergolati. Spazi freschi di restauro, recuperati con cura, nel rispetto dell’architettura originaria. Al primo piano, l’allestimento delle mostre temporanee come quella di Marianne Sin-Pfaltzer, che andrà avanti fino ad aprile. Al piano terra la mostra permanente sulla scultura del Novecento che valorizza il patrimonio raccolto dalla Ilisso in questi 35 anni di attività.

"La casa editrice - spiegano i fondatori Bastiano Congiu e Vanna Fois - dalla metà degli anni Ottanta ha avviato un sistematico lavoro di storicizzazione di tutta l'arte, la cultura materiale, la letteratura e le produzioni locali della Sardegna e attualmente sta estendendo questa ricerca all'archeologia e all'ambiente naturale. Il lavoro editoriale, sfociato in un catalogo con più di 500 titoli e 70 mostre, ha raccolto un vasto archivio fotografico e documentale".

Spazio Ilisso accoglie anche un archivio delle arti applicate e della fotografia che sono stati campi d'indagine privilegiati dalla casa editrice. La Ilisso dispone di centinaia di migliaia di immagini. Sono previsti anche laboratori didattici.

Una foto di Marianne Sin Pfaltzer esposta nello Spazio Ilisso
Una foto di Marianne Sin Pfaltzer esposta nello Spazio Ilisso
Una foto di Marianne Sin Pfaltzer esposta nello Spazio Ilisso

IN ESPOSIZIONE - Si parte con l'esposizione di 250 immagini di Marianne Sin-Pfaltzer intitolata "Paesaggi umani", inaugurata il 14 dicembre e aperta fino al 30 aprile. È la prima ampia antologica sulla ricca attività della fotografa tedesca, nata nel 1926 a Hanau, trasferita in Sardegna nel 2005 e morta a Nuoro nel 2015. Nell'Isola era sbarcata per la prima volta nel 1955 portandosi dietro una Rolleicord 6x6. Aveva viaggiato molto, spostandosi in autostop. Scatti iconici, di grande impatto espressivo, raccontano paesaggi e umanità di quella Sardegna.

La mostra spazia su versanti più ampi, legati a problematiche razziali, ecologiste e animaliste. Marianne Sin-Pfaltzer si era schierata a difesa della diversità, della natura, degli animali, dei minori e contro la discriminazione razziale, sociale e religiosa sostenendo sempre l'importanza della cultura e dell'educazione come strumento di emancipazione individuale per la costruzione di un migliore equilibrio sociale.

L'antologica nuorese riserva attenzione anche all'attività di designer perché Marianne Sin-Pfaltzer a partire dagli anni Ottanta spinse la fotografia verso nuovi ambiti di sperimentazione anche in rapporto alla trasformazione della professione.

Parte integrante dell'esposizione è anche il documentario di Enrico Pinna e Andrea Mura che ripercorre la vita e l'attività della fotografa con tante immagini e testimonianze, compresa quella dello storico fotoreporter Uliano Lucas.

La mostra, realizzata con il contributo della Fondazione di Sardegna, apre tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (chiusura il lunedì e il martedì mattina) fino al 30 aprile.
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