Olimpiadi delle Neuroscienze al via, la competizione internazionale su tre livelli – quest'anno alla nona edizione - che mette alla prova studenti delle scuole medie superiori, dai 13 ai 19 anni, sul grado di conoscenza in questo particolare ambito attraverso cruciverba, domande a scelta multipla, prove di memoria e di attenzione e domande a bruciapelo.

In prima fila nel progetto, per il sesto anno consecutivo, anche la Sardegna, grazie al lavoro di coordinamento svolto da due ricercatrici dell'Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Anna Lisa Muntoni e Liana Fattore, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche, Sezione di Neuroscienze e Farmacologia Clinica, dell'Università di Cagliari.

Le prime selezioni locali si sono svolte all'interno delle scuole partecipanti già nel mese di febbraio. Hanno aderito all'iniziativa 9 Istituti di Istruzione Secondaria Superiore, per un totale di oltre 200 studenti: il Liceo Convitto Nazionale Classico e Scientifico Sportivo, il Liceo Classico Scientifico "Euclide", il Liceo Classico "Siotto Pintor", i Licei Scientifici "Alberti", "Michelangelo" e "Pacinotti" di Cagliari; il Liceo Scientifico Artistico "Brotzu" di Quartu; il Liceo Classico Linguistico "Gramsci" e l'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Deffenu" di Olbia.

Sabato 16 marzo, a partire dalle 10 e in occasione della Settimana del Cervello, nelle aule 9 e 10 dell'Asse Didattico di Medicina della Cittadella Universitaria di Monserrato si svolgeranno invece le selezioni regionali che vedranno a confronto i cinque migliori studenti di ogni scuola. I tre studenti meglio classificatisi in ogni competizione regionale parteciperanno quindi alla fase nazionale (Pisa, 3-4 maggio 2019) durante la quale verrà individuato il vincitore, che riceverà una borsa di studio per rappresentare l'Italia alla competizione internazionale in programma a settembre a Daegu, in Corea del Sud.

Scopo principale dell'iniziativa è diffondere fra i giovani l'interesse per le Neuroscienze, accrescendo la loro consapevolezza nei confronti della parte più "nobile" del loro corpo, il cervello, e la sensibilità alla propria salute nell'interesse della società in cui vivono e vivranno.

(Unioneonline/v.l.)
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