Lavori diversi, sensibilità diverse, differenti convinzioni e attitudini.

Tutte con la propria visione del mondo, femminile e al femminile.

Sono politiche, professioniste, donne di sport, della letteratura, dell'arte, dello spettacolo.

In occasione dell'8 marzo abbiamo raccolto le loro voci.

Auspici, auguri, opinioni. E la risposta alla domanda: "Qual è, oggi in Italia, la priorità da affrontare per raggiungere l'obiettivo della piena parità tra uomini e donne?".

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Mara Carfagna (Ansa)
Mara Carfagna (Ansa)
Mara Carfagna (Ansa)

Mara Carfagna (vicepresidente Camera, deputata Forza Italia)

"Qual è la priorità? Ci vuole una rivoluzione culturale, cambiare la mentalità delle persone. Era l'obiettivo della campagna contro la violenza 'Non è normale che sia normale' che ha raggiunto milioni di cittadini. Ora servono educazione, prevenzione, formazione, ma il governo non ci sente e anzi fa danni. Quota 100 favorisce gli uomini, per l'occupazione femminile, che è molto bassa, non esiste alcun provvedimento, la riforma del diritto di famiglia nel contratto di Governo è misogina. Noi abbiamo presentato proposte di legge per le donne, come lo sconto pensionistico di un anno per ogni figlio, gli incentivi per le aziende che assumono una donna in più rispetto a quelle già in organico e quella per introdurre il reato di matrimonio forzato anche in Italia, come nel resto d'Europa. Speriamo che trovino un consenso trasversale".

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Giorgia Meloni (Foto Ufficio Stampa)
Giorgia Meloni (Foto Ufficio Stampa)
Giorgia Meloni (Foto Ufficio Stampa)

Giorgia Meloni (deputata, presidente di Fratelli d'Italia)

"A chi mi chiede una riflessione sull'8 marzo rispondo che credo che questa festa sia spesso servita alla società per pulirsi la coscienza rispetto alla sua incapacità di mettere le donne nella condizione di competere ad armi pari in ogni ambito e in ogni campo. Perché è soprattutto questo che serve alle donne: poter competere ad armi pari e avere la libertà e gli strumenti per farlo, senza dover pagare il fatto di essere donne o madri e dover magari rinunciare ad un posto di lavoro. Se l'8 marzo è utile a fare riflettere su questa grande questione allora la festa della donna ha un senso, se invece serve a distribuire mimose e a fare finta che ci vogliamo tutti bene, non lo ha. In ogni caso rivolgo alle donne il mio augurio affinché in questo 8 marzo ricordino la massima di Charlotte Whitton, grande donna e sindaco di Ottawa negli anni ’50: 'una donna deve fare qualsiasi cosa due volte meglio di un uomo per essere considerata brava la metà. Per fortuna non è difficile'.

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Laura Boldrini (Ansa)
Laura Boldrini (Ansa)
Laura Boldrini (Ansa)

Laura Boldrini (deputata Leu, ex presidente della Camera)

"Qual è la priorità per una maggiore parità tra i sessi? Il lavoro. In Italia meno della metà delle donne lavora mentre la media europea è del 62%. Si tratta di una vera e propria urgenza che lo Stato deve affrontare non solo perché è giusto che le donne abbiano parità di accesso al mercato del lavoro, ma perché in questo modo potrebbe ripartire l'economia del Paese. Perciò ho presentato una proposta di legge per sostenere l’occupazione e l’imprenditoria femminile. Spero che si possa al più presto discuterne e che possa avere il sostegno di tutti i gruppi parlamentari".

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Maria Teresa Ruta (Ansa)
Maria Teresa Ruta (Ansa)
Maria Teresa Ruta (Ansa)

Maria Teresa Ruta (giornalista e conduttrice)

"Sono stata, nel 1984, la prima giornalista sportiva a comparire in Italia in tv. Da allora un grande lavoro è stato fatto proprio per rappresentare, anche nel mondo televisivo e dello spettacolo, il genere femminile al meglio, in un'immagine che non relegasse il nostro ruolo semplicemente a quello di 'valletta'.

Penso che qualche risultato l'abbiamo ottenuto: oggi in Rai esistono donne nei ruoli dirigenziali, e guardiamo ad esempio alle recenti conduzioni del festival di Sanremo, dove sia Michelle Hunziker sia Virginia Raffaele hanno brillato per competenza, preparazione e professionalità, non solo perché bellissime. Quello che oggi mi auguro, e che auguro a tutte le donne, è di proseguire sulla strada di una maggiore presenza nelle posizioni apicali, perché possa finalmente sciogliersi il tabu secondo cui noi dobbiamo essere tre volte più brave dei nostri corrispettivi al maschile: ci si richiede professionalità, che questa sia migliore rispetto ad un pari dell'altro sesso, e in più dobbiamo essere anche belle.

Visto che la tv generalista oggi ha un pubblico anche molto 'anta' pensiamo a ripristinare conduttrici, e non solo conduttori, di questa fascia di età: sono e sono stata una femminista vera, ho fatto le lotte di classe, mi rifiuto nel modo più categorico di essere schiava della chirurgia plastica. Sono felice di tenermi le mie rughe, ma chiedo, insieme a tutte le colleghe della mia età, di essere ancora, credo giustamente, considerata e valorizzata".

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Margherita Missoni (Ansa)
Margherita Missoni (Ansa)
Margherita Missoni (Ansa)

Margherita Missoni (direttore creativo, MMissoni)

"Nella mia azienda rappresento la terza generazione 'al femminile', e sono cresciuta in una realtà, familiare e professionale, ricca di donne dalle grandissime potenzialità. In Missoni più di 8 dipendenti su 10 appartengono al gentil sesso, e già la nonna di mia nonna gestiva un'azienda.

Mia mamma, da sempre, promuove in azienda il rispetto del genere femminile, e a me e alle nuove generazioni ha trasmesso l'importanza del valore della diversità, di qualunque tipo essa sia. Ad esempio noi siamo molto orgogliose perché finalmente, dopo tanti anni, abbiamo uomini che accettano di buon grado di lavorare come sarti o modellisti.

L'augurio che mi sento di dare, anche da mamma di due figli ancora piccoli, è che le nuove generazioni possano crescere, sin dalla più tenera età, nell'esempio del grande valore del rispetto reciproco, e che alle bimbe vengano date le medesime opportunità dei maschi, nella vita come nel lavoro.

Le donne hanno dimostrato di saper tenere testa agli uomini in tutti i settori, dal lavoro, alla politica, allo sport. Prendiamoci quello che meritiamo".

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Emanuela Corda (Foto Ufficio Stampa)
Emanuela Corda (Foto Ufficio Stampa)
Emanuela Corda (Foto Ufficio Stampa)

Emanuela Corda (deputata Movimento 5 Stelle)

"A volte quando sento parlare di parità di genere e di conquiste al femminile in diversi campi, penso che la strada da percorrere sia ancora molto lunga. È pur vero che la società odierna si è molto evoluta consentendo alle donne di conquistare ampi spazi di indipendenza ed emancipazione ma assistiamo ancora a episodi inaccettabili. Basti pensare ai dati allarmanti relativi ai crimini commessi ai danni delle donne, vittime troppo spesso di una subcultura maschilista che le vorrebbe relegate al ruolo di “comparse”. Per questo entro l'anno attiveremo il Codice Rosso, un pacchetto di provvedimenti che permetteranno alle donne che denunciano violenza di genere di difendersi in tempi brevi.

C'è da dire anche che ogni giorno siamo costrette a impegnarci cento volte più dei colleghi uomini per dimostrare il nostro valore. Funziona ancora così nonostante un secolo e più di battaglie! È ancora difficile affrontare tutto questo e a volte si soffre un po'. Sapere di che parlo, eh? Ma non ci fermeremo qui. Pretendiamo una società educata e rispettosa. Negli affetti, in famiglia, nel lavoro, nei social. Per questo occorre ancor di più stare unite e aver sempre a mente che il rispetto che riceviamo parte dal rispetto che abbiamo per noi stesse".

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Alessandra Locatelli (da Facebook)
Alessandra Locatelli (da Facebook)
Alessandra Locatelli (da Facebook)

Alessandra Locatelli (deputata Lega)

"Credo nella forza e nella bravura delle donne da sempre. Una donna è in grado di trainare rivoluzionare e contaminare positivamente tutti gli ambiti della sua vita: nel lavoro, in famiglia, in politica, nello sport, ovunque. Siamo coraggiose e sempre più al centro della società, per fare il salto definitivo, e rompere i cristalli, dobbiamo crederci con forza, non farci da parte, e non rinunciare mai alle nostre ambizioni.

Sul piano istituzionale c’è ancora molto da fare, soprattutto sul piano della giustizia, ma sono convinta che la forza delle donne potrà portare un fisiologico miglioramento delle normative per evitare elementi di ostacolo sopratutto nei percorsi di carriera delle donne".

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Simona Flavia Malpezzi (Ansa)
Simona Flavia Malpezzi (Ansa)
Simona Flavia Malpezzi (Ansa)

Simona Flavia Malpezzi (insegnante, parlamentare Pd)

"Tre proposte per contribuire a colmare la disparità di genere. Primo: colmare i gap salariali tra uomini e donne. Secondo: potenziare l’offerta di asili nido e scuole materne. Terzo: facilitare l’accesso delle ragazze ai corsi di studi delle cosiddette Stem, ovvero le materie scientifiche e tecnologiche, che rappresentano un ambito professionale decisivo per il futuro".

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Mariangela Pira (Foto concessa)
Mariangela Pira (Foto concessa)
Mariangela Pira (Foto concessa)

Mariangela Pira (giornalista SkyTg24)

"La maggioranza delle donne non punta a diventare Hillary Clinton o Angela Merkel, ma semplicemente ritiene di avere diritto ad una fetta di potere nel suo quotidiano. Come può accadere questo se la struttura in cui viviamo è già codificata come maschile? E' il caso di ridefinire questa struttura piuttosto che le donne. Perché questi atteggiamenti sono radicati in millenni di storia: pensate a Io, tramutata in giovenca da Giove, a Eco, diventata strumento per ripetere le parole altrui, pensate a Medusa e alle donne romane. Modelli con i quali siamo cresciuti che legittimano l'esclusione delle donne dal 'potere'.

Bisogna accelerare, perché non possiamo permetterci di tenere fuori le loro competenze dalla scienza, dalla tecnologia. Quello che auguro alle donne sarde dunque è un cambio di passo, di incidere sul mondo, di essere prese SUL SERIO. Che la diversità, che abbiamo, venga pienamente valorizzata al pari di quella maschile. Medas augurios!"

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Monica Cirinnà (Ansa)
Monica Cirinnà (Ansa)
Monica Cirinnà (Ansa)

Monica Cirinnà (senatrice Pd)

“È prioritario vigilare attentamente sui tentativi di svuotamento delle garanzie dell’autonomia e della pari dignità femminile: penso ad esempio alla necessaria difesa della legge 194 e all’altrettanto necessaria opposizione dura al ddl Pillon, portatore di un concetto medievale di famiglia, incentrato sulla subalternità della donna all’uomo e che renderebbe sempre più difficile per la donna in condizione di vulnerabilità potersi separare. Penso poi alla necessaria azione di vigilanza e contrasto alla violenza di genere, sia dentro che fuori dalla famiglia, valorizzando e sostenendo le buone pratiche delle associazioni e del terzo settore, che troppo spesso sono l’unica speranza di salvezza per le vittime di violenza. L’altra fondamentale priorità è poi quella di farsi carico attivamente, con adeguate azioni positive, della condizione delle donne lavoratrici, in termini assoluti ed in relazione alla distribuzione dei carichi familiari: e dunque, parità di condizioni di accesso a tutti gli impieghi, parità salariale effettiva, e piena eguaglianza tra i partner nel godimento di congedi e permessi finalizzati alla cura della famiglia. Lavorare, per la donna, è fonte di dignità e di piena autonomia, e non possiamo dimenticare che i tassi di disoccupazione femminile, specie al Sud, sono tra i più elevati d’Europa: una donna senza lavoro è una donna che molto più facilmente è soggetta alla volontà maschile, subalterna, dipendente, e ciò si pone in aperto contrasto con la nostra Costituzione”.

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Veronica De Romanis (Ansa)
Veronica De Romanis (Ansa)
Veronica De Romanis (Ansa)

Veronica De Romanis (economista)

"Partirei da un dato preoccupante: il tasso di occupazione delle donne, in Italia, è di 14 punti sotto la media dell'area euro, e non migliora. Eppure, il tema non è una priorità nell'agenda di governo e tanto meno nel dibattito pubblico.

Appena tre o quattro giorni fa, nell'ultimo Country report emanato dalla Commissione europea, ampio spazio, in tema di raccomandazioni al nostro Paese, è dedicato alle donne. La Commissione, in particolare, ci dice che in Italia non esiste in questo senso una strategia di tipo strutturale: si fanno iniziative spot come ad esempio il bonus bebè, ma manca una politica strutturata e nel continuo che consenta davvero alle donne di conciliare vita privata – e dunque, spesso, assistenza ai figli e agli anziani – con il lavoro.

Come fare fronte a questa situazione? Credo, anzitutto, che una riflessione sia d'obbligo: se in Italia la parità di genere non è priorità del Governo è perché ci sono troppe poche donne nei centri decisionali. Ad esempio, al Ministero dell'economia non esistono donne in posizionali apicali. Partiamo da questo punto".

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Marianna Madia (Ansa)
Marianna Madia (Ansa)
Marianna Madia (Ansa)

Marianna Madia (deputata Pd)

"La battaglia contro la disparità dei sessi è ancora fortemente necessaria. E questo governo lo dimostra tutti i giorni. In che modo la si combatte? Senza dubbio lottando per la parità salariale. In questo modo avremo donne autosufficienti dal punto di vista economico e più libere".

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Michela Marzano (da Facebook)
Michela Marzano (da Facebook)
Michela Marzano (da Facebook)

Michela Marzano (scrittrice, accademica, filosofa)

"Secondo me la priorità è educativa: dare a tutti e a tutte gli strumenti critici necessari per capire che le differenze uomo/donna non implicano poi nessuna disuguaglianza, anzi, uomini e donne sono uguali in termini di dignità e valore proprio perché diversi. È necessario insegnare ai più piccoli ad aver consapevole del proprio valore e a rispettare l’altrui dignità proteggendone le differenze specifiche".

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Sara Rattaro (dal suo profilo Facebook)
Sara Rattaro (dal suo profilo Facebook)
Sara Rattaro (dal suo profilo Facebook)

Sara Rattaro (scrittrice, Premio Bancarella 2015):

“La differenza di genere è un problema culturale. A scuola si leggono solo i “padri delle nostra letteratura” ma nessuna madre. Leggiamo molto di Pirandello, Carducci, Quasimodo e Montale ma quasi nulla (almeno fuori dalla Sardegna) di Grazia Deledda (e tutte le altre scrittrici) nonostante sia anche lei un nostro Premio Nobel.

Finché non leggeremo anche le “madri della letteratura” sarà sempre difficile parlare di una vera parità di genere”.

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Raphaela Lukudo (Foto concessa)
Raphaela Lukudo (Foto concessa)
Raphaela Lukudo (Foto concessa)

Raphaela Lukudo (atleta, oro nella staffetta ai Giochi del Mediterraneo 2018)

"Credo che come prima cosa bisogna abolire la differenza maschio e femmina, soprattutto nello sport. Perché quando si parla di risultati non bisogna stare a sottolineare il fatto del genere di appartenenza ma celebrare la vittoria o il risultato sportivo. Siamo persone che devono essere viste sullo stesso piano. E poi... le ragazze sono più "Smart" dei ragazzi!"

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Eleonora Benfatto (Foto concessa)
Eleonora Benfatto (Foto concessa)
Eleonora Benfatto (Foto concessa)

Eleonora Benfatto (ex Miss Italia e collaboratrice parlamentare)

"In Italia, in tema di pari opportunità, molto sino ad oggi è stato fatto, basti pensare alle Istituzioni dove ad esempio, per la prima volta, abbiamo visto eleggere in Senato un Presidente donna.

Guardiamo anche a tantissime donne che rivestono, in ambito imprenditoriale, ruoli di primo piano a livello internazionale, come Marina Berlusconi o Ornella Barra.

Siamo tuttavia, purtroppo, anche un Paese con un altissimo tasso di femminicidi e di violenze sulle donne, e in questo senso il cammino da percorrere è ancora molto lungo.

Da ex Miss Italia, ora impegnata in tutt'altro tipo di carriera, posso anche dire che è importante puntare su un superamento degli stereotipi, perché ancora viviamo in un Paese dove, in certi ambiti, la bellezza è addirittura penalizzante, come se le donne belle non fossero all'altezza di ricoprire ruoli di un certo tipo.

Il mio augurio a tutte le donne, e in particolare a tutte le madri, è che sappiano crescere le nuove generazioni secondo i valori del rispetto reciproco e della tolleranza. Generazioni che sappiano anche superare i preconcetti, secondo cui una donna non è solo madre, moglie e famiglia, e generazioni che siano anche capaci di scindere i concetti di bellezza, intelligenza e cultura".

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Tiziana Troja (da Facebook)
Tiziana Troja (da Facebook)
Tiziana Troja (da Facebook)

Tiziana Troja (attrice e regista cagliaritana, Lucidosottile)

"Manca l’educazione e l’istruzione. Dovrebbe partire tutto dalla famiglia e dalla scuola, perché è lì che si formano i nuovi individui. Manca la cultura e una politica mirata, che non punti ad azzerare le differenze tra uomo e donna ma sia capace di venire incontro alla specificità dei generi. Le differenze e le esigenze biologiche dovrebbero essere prese in considerazione e non dovrebbero influire sul posizionamento nel mondo del lavoro, della retribuzione, degli incarichi.

Una donna che diventa mamma non è un ostacolo per nessuna impresa. Invece continua ad essere inculcata un’idea di mamma italiana molto lontana dalla realtà. L’immaginario delle bambine principesse e dei bambini supereroi a tutti i costi deve essere rivoluzionato, cominciando dalla scuola. Cominciamo da lì".

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Michela Sale Musio (da Facebook)
Michela Sale Musio (da Facebook)
Michela Sale Musio (da Facebook)

Michela Sale Musio (attrice e regista cagliaritana, Lucidosottile)

"In Italia manca la cultura, sembra assurdo, perché di per se’ il paese ne è ricco, purtroppo però una cultura di integrazione non c'è, nonostante ci siano meritevoli esempi di associazioni che combattono quotidianamente per diffonderla. Facciamo del nostro meglio attraverso molti linguaggi differenti per diffondere una cultura di integrazione e siamo convinte che sarà un processo molto lungo quello che ci porterà a considerarci reciprocamente semplici esseri umani... Ma perché non dovrebbe accadere? È percepibile un moto di cambiamento nella nostra società e noi vogliamo stare in quest'onda di rinnovamento e di 'guarigione'"

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Maria Giovanna Cherchi (da Facebook)
Maria Giovanna Cherchi (da Facebook)
Maria Giovanna Cherchi (da Facebook)

Maria Giovanna Cherchi (cantante)

"Siamo il tocco delicato della vita, il canto intenso di un'emozione, l'estensione di un attimo. Siamo la luce in un oblio, siamo la forza per ripartire, lo scatto che consente al mondo di camminare. Siamo energia e determinazione, il grembo che coltiva un amore che nasce, la metà che affianca e si arricchisce con ciò che completa, il respiro che rigenera, la rosa che non smette mai di fiorire. Noi siamo donne innamorate di un sogno e ancorate alla realtà, a volte fragili ma mai sconfitte, 'dolcemente complicate' e sempre dalla parte del cuore".

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Maristella Rizzotti (Ansa)
Maristella Rizzotti (Ansa)
Maristella Rizzotti (Ansa)

Maristella Rizzotti (senatrice Forza Italia e chirurgo plastico)

"La parità di genere, in Italia, non potrà mai essere tale fino a quando le donne non avranno a disposizione servizi di assistenza come in altri paesi del nord Europa. Se in Francia, ad esempio, o in altri paesi del nord c'è una parità di genere assoluta, un alto tasso di lavoro femminile e un alto indice di natalità è perché gli Stati mettono a disposizione servizi utili a coniugare famiglia e lavoro, cosa che in Italia, purtroppo, ancora non accade.

Il mio augurio e anche il mio impegno, in qualità di parlamentare, è dunque che le donne italiane possano avere, senza penalizzazioni sul luogo di lavoro, un ruolo nella propria famiglia, che significa poter fare figli, poterli crescere, poter assistere se necessario i propri anziani. Questo attraverso un sistema di welfare, fornito dallo Stato, analogo a quello del nord Europa. È anzitutto in questa direzione che un governo del cambiamento auspico muova presto i primi passi".

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Geppi Cucciari (Ansa)
Geppi Cucciari (Ansa)
Geppi Cucciari (Ansa)

Geppi Cucciari (attrice e conduttrice)

"Non è solo la piena parità l’obbiettivo da raggiungere, ma anche la reale equa possibilità di avere le stesse opportunità. Nel lavoro privato, nel pubblico, e soprattutto nella vita di tutti i giorni, perché il lavoro non è solo remunerazione ma anche dignità. Perché una donna indipendente ed appagata, sicura e pagata quanto il suo collega maschio, è più serena, non sente il peso di un’ingiustizia che ammala, incupisce e altri verbi che non si possono scrivere in un giornale perbene".

Virginia Lodi - Simona Arthemalle - Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)

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- SPECIALE OTTO MARZO:

- Le donne scomparse (di Sabrina Schiesaro) LEGGI

- Legge Merlin: il dibattito (di Angelica D'Errico) LEGGI

- Carolina Morace: "8 marzo? Festa superata" (di Filippo Migheli): L'INTERVISTA

- Essere donna in Italia: il commento di Barbara Serra da Londra LEGGI

- Umiltà, forza e coraggio: la storia di Adelina (da CaraUnione) LEGGI

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LA FESTA NEL MONDO - FOTO:

8 marzo, le donne rivendicano i propri diritti e scendono in piazza
8 marzo, le donne rivendicano i propri diritti e scendono in piazza
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I cortei più imponenti si sono registrati in Spagna. Qui siamo a Bilbao
I cortei più imponenti si sono registrati in Spagna. Qui siamo a Bilbao
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Grande partecipazione a San Sebastian
Grande partecipazione a San Sebastian
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Una donna in India impegnata nella raccolta di mimose
Una donna in India impegnata nella raccolta di mimose
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Una manifestante decisamente colorita a San Pietroburgo
Una manifestante decisamente colorita a San Pietroburgo
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Sarajevo, Bosnia
Sarajevo, Bosnia
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Una giovane per le vie di della capitale bosniaca
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Fiori e mimose a Sarajevo
Fiori e mimose a Sarajevo
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Un momento di preghiera a Gerusalemme
Un momento di preghiera a Gerusalemme
Un momento di preghiera a Gerusalemme
Eccoci in Camerun
Eccoci in Camerun
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Guinea-Bissau
Guinea-Bissau
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Melbourne, in Australia
Melbourne, in Australia
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Istanbul, Turchia
Istanbul, Turchia
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"Rivoluzione" a Napoli
"Rivoluzione" a Napoli
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Striscioni e cori in piazza Duomo, Milano
Striscioni e cori in piazza Duomo, Milano
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Una manifestazione nel centro del capoluogo lombardo
Una manifestazione nel centro del capoluogo lombardo
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Mimose al Quirinale
Mimose al Quirinale
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Tbilisi in Georgia
Tbilisi in Georgia
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