Tempo di tirare le somme per il gruppo di 15 ragazzi del liceo Pacinotti di Cagliari, rientrati domenica dall'esperienza di tre settimane al Cern di Ginevra.

Grazie ad un gruppo di insegnanti - Ariella Gaias, Franco Usai, Silvia Loggia - e al responsabile locale, Corrado Cicalò, di un progetto sui raggi cosmici e primo ricercatore presso nella sezione di Cagliari dell'Istituto di Fisica Nucleare (INFN), i giovani accuratamente selezionati fra gli studenti del triennio hanno potuto respirare per tre settimane l'atmosfera di uno dei fari principali della comunità scientifica internazionale: il Cern di Ginevra.

L'opportunità, di immenso valore scientifico, umano e pedagogico, è stata possibile grazie ad un finanziamento del MIUR e alla collaborazione dell'INFN e del Centro Fermi.

LE ATTIVITA' - Il centro tematico delle attività del gruppo è stato la costruzione e l'assemblaggio di alcune unità (camere MRPC) utilizzate per la rivelazione di raggi cosmici nell'ambito del progetto EEE (Extreme Energy Events del Centro Fermi). I ragazzi, sotto la sapiente guida del fisico bielorusso Raman Zuyeuski coadiuvato da Gabriella Serri, laureanda in fisica all'Università di Cagliari, del tecnico INFN di Cagliari Marcellino Tuveri e della ricercatrice greca Despina Hatzifotiadou, hanno seguito e collaborato a tutte le fasi della lavorazione: preparare cavi, saldare, posizionare isolanti e conduttori fino ad avere uno strumento completo. Completo e funzionante, perché sotto la guida dei fisici i ragazzi hanno effettuato i test necessari per verificare la bontà del lavoro effettuato e il corretto funzionamento del rivelatore di raggi cosmici. Insomma un'attività di ricerca in piena regola.

Ma non è tutto qui.

I ragazzi con Fabiola Gianotti (foto liceo Pacinotti)
I ragazzi con Fabiola Gianotti (foto liceo Pacinotti)
I ragazzi con Fabiola Gianotti (foto liceo Pacinotti)

Lo strumento realizzato dai ragazzi è basato su una tecnologia sviluppata dal fisico inglese C. Williams e usata da ALICE, uno dei grandi esperimenti dell’acceleratore LHC (Large Hadron Collider).

Pertanto i ragazzi hanno seguito una serie di 14 lezioni tenute da ricercatori e personale del CERN volte a far meglio comprendere loro il funzionamento dei loro strumenti, la fisica che vi è dietro e il lavoro del fisico: da progetto dell’esperimento a scoperta scientifica. Hanno potuto mettere alla prova sul campo gli studi che svolgono a scuola in fisica e matematica, applicata alle ricerche in uno dei più avanzati laboratori mondiali.

Le lezioni sono spesso state affiancate a visite allele istallazioni sperimentali per vedere le applicazioni attuali dei principi appresi e per "toccare con mano" l'attuale ultima frontiera della ricerca sperimentale nella fisica delle particelle elementari.

I giovani hanno di fatto vissuto un'esperienza lavorativa: ragazzi provenienti da classi diverse, di diverse età, hanno condiviso un progetto operativo che non li ha dispensati dallo studio individuale durante la permanenza.

Un'altra immagine dalle attività al Cern (foto liceo Pacinotti)
Un'altra immagine dalle attività al Cern (foto liceo Pacinotti)
Un'altra immagine dalle attività al Cern (foto liceo Pacinotti)

IL VALORE UMANO - Nel frattempo a pranzo poteva capitare di sedersi al fianco di Fabiola Gianotti, attuale direttore generale del Cern.

Nella fucina di cervelli di Ginevra convergono fra le migliori menti e mani del panorama internazionale. Gli studenti, alloggiati all’interno della foresteria del centro, avevano l'opportunità di condividere i pasti della mensa con scienziati di provenienza internazionale o loro coetanei in visita da tutto il mondo. Destreggiandosi con un inglese dai mille accenti, i ragazzi hanno interagito ogni giorno con personaggi diversi, dai futuri PhD ai ricercatori affermati, che hanno condiviso con loro e con entusiasmo le diverse esperienze. Immancabili le osservazioni dirette dei famosi fisici che scarabocchiano teorie sui tovaglioli della caffetteria.

IL BILANCIO - L'ultimo giorno è stato dedicato alla chiusura: della strumentazione, delle conferenze e delle valigie. Per valutare l'impatto dell’iniziativa, ai ragazzi è stato proposto un test per sondare il valore che attribuiscono all'esperienza esclusiva che hanno potuto vivere. Sicuramente in tre settimane c'è stato modo di comprendere e osservare meglio un mondo che per i non addetti ai lavori risulta un po' misterioso.

L'interesse è stato grande, specie verso gli esperimenti mostrati ma anche verso le competenze delle persone che al Cern lavorano. L'opportunità di osservare i retroscena del lavoro dei fisici e degli scienziati ha permesso loro di comprendere meglio la figura professionale e di valutare e confermare le loro intenzioni di intraprendere questa strada nel loro futuro.

Resta indubbio che l'ambiente internazionale creativo e operoso sia un esempio virtuoso della collaborazione fra più paesi per un bene comune: il progresso e la migliore comprensione del mondo che ci circonda.

Gruppo di lavoro del progetto EEE (Extreme Energy Events)
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