A Nostra Signora venuta dal mare è dedicata la chiesetta campestre che sorge in cima ad una collina, a Monti e Cuccu. Un sogno che diventa realtà.

Tutto è pronto in paese per l'inaugurazione, questa sera, con la messa celebrata da Don Elio Mameli alle 19.30. Un'ora prima parte la processione dei fedeli. Tutta Loceri ha risposto all'appello del Comitato Madonna di Bonaria, presieduto da Basilio Asoni, donando "un mattone per la chiesa".

Si parlava di un sogno che si avvera. La leggenda, infatti, narra che la Madonna di Bonaria nel 1863 appare in sogno ad una donna, incaricandola di riportare alla comunità la sua volontà: edificare su quel luogo un santuario a lei dedicato che guardasse verso il mare. Non solo, indica il luogo da cui sarebbe sgorgata una fonte di acqua benedetta. A rafforzare quest'idea, 13 anni dopo l'allora parroco don Vincenzo Maria Carta racconta di aver fatto lo stesso sogno.

Ci sono voluti 150 anni. Un secolo e mezzo di tentativi mai andati a buon fine. "Culpas de sa genti mala" (Colpa della gente cattiva), scrive Basilio Asoni nei "goccius", i canti sacri tipici della Sardegna che saranno recitati durante la funzione religiosa. Ora la Madonna di Bonaria ha la sua chiesetta campestre che guarda verso il mare. E l'acqua "benedetta" esce a zampillo e presto sarà fatta analizzare.

Non solo. "Per uno strano gioco del destino - racconta Asoni - un'ora dopo l'inizio dei lavori, il 13 marzo, giunge in ogni casa la notizia della fumata bianca che annuncia al mondo l'elezione del papa argentino. Un segno inequivocabile che si aggiunge ai tanti altri che danno corpo alla storia".

La chiesetta sorge a 350 metri, domina il paese e si apre ad un panorama che abbraccia con lo sguardo un bel tratto di mare dal porto di Arbatax fino a Marina di Gairo, ancora Baunei e il circondario di Loceri. Davanti al sagrato c'è poi una scalinata naturale come se un architetto l'avesse progettata sul modello del santuario cagliaritano dal quale la città di Buenos Aires prende il nome e dove Papa Francesco è atteso il 22 settembre.

Fede, sogno, leggenda e attualità, si intrecciano dunque in questa vicenda. "A questo 'progetto divino' ci hanno creduto in tanti - conclude Asoni - ci ha creduto moltissimo Don Mameli, l'amministrazione comunale che ha realizzato la strada che porta al sito e ha contributo alla costruzione della cappella. E soprattutto i cittadini di Loceri e perfino gli emigrati". E tutti sperano che sciolto il voto fatto alla Madonna, si possano avverare le sue parole pronunciate in sogno ad una loro concittadina nel 1863: "Quando sarà edificata la chiesa tornerà la pace".
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