A trent'anni dall'omicidio di Willy Branchi, ucciso a 18 anni a Goro (in provincia di Ferrara), il gip ha deciso di riaprire le indagini.

Il corpo del giovane, ritrovato il 30 settembre 1988, era stato trovato - nudo - lungo l'argine del Po, alle porte del paese: il volto devastato da un colpo di pistola.

L'assassino non è mai stato trovato. Per l'omicidio venne indagato Valeriano Forzati, che nel 1989 uccise quattro persone, poiché fu visto con lui quella sera, ma poi venne prosciolto dal giudice istruttore l'anno dopo.

Accogliendo la richiesta della famiglia, il giudice per le indagini preliminari ha ordinato degli accertamenti che arrivano fino al Vaticano e un approfondimento che riguarda l'Arma dei carabinieri per indagini svolte nel 1996 e mai concretizzate.

Nell'ordinanza, il gip spiega che "è indispensabile svolgere ulteriori approfondimenti" e sollecita la procura "a iscrivere nel registro indagati coloro che si rendessero responsabili di falsa testimonianza e favoreggiamento": un riferimento all'omertà che ha fatto da sfondo all'indagine riaperta una prima volta nel 2014.

È indicata anche la possibilità che venga di nuovo ascoltato don Tiziano Bruscagin, parroco di Goro all'epoca dei fatti e che oggi vive nel Padovano. Il sacerdote fu indagato ma la sua posizione venne archiviata, per una sua parziale ritrattazione. Qualora opponesse ai magistrati il segreto confessorio su fatti e persone legate all'omicidio, il gip segnala di valutare di interpellare le autorità ecclesiastiche per informarle di eventuali violazioni del Diritto canonico.

(Unioneonline/s.a.)
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