"Mi sono fidato di lei e ho perso 30mila euro".

È amareggiato Antonio Deidda, 83enne di Laconi, mentre racconta quello che ha subito: una truffa in piena regola, organizzata da una badante.

La donna, una rumena di 40 anni, si è presentata a luglio alla porta di casa sua, in via Verdi, e ha cominciato a lavorare per lui e la moglie, che aveva bisogno di assistenza dopo essere stata vittima di un malore. Ma presto le cose non sono andate come dovevano.

L'anziano, dice, ha scoperto che l'assistente prima ha rubato contanti da un cassetto, poi ha fatto dei prelievi con il suo bancomat: 600 euro, per quattro volte.

Si è difesa, davanti alle accuse, dicendo che aveva problemi economici e che le cose si sarebbero risolte. Intanto l'83enne aveva già stipulato un contratto con la donna: 28mila euro, in cambio dell'assistenza alla moglie.

Un giorno, dopo aver incassato i soldi, la badante gli ha chiesto in prestito l'auto, la sua 500: "Devo andare a Isili", gli ha detto, e invece è tornata in Romania.

"Non mi sembra vero - commenta Deidda - che esistano persone così cattive, che approfittano in questo modo delle persone anziane".

Sul caso sono state aperte le indagini dei carabinieri di Laconi, con la collaborazione della Polizia internazionale.

(Unioneonline/D)
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