La spartizione della tangente da versare a chi doveva favorire la modifica delle condizioni originarie dell’appalto e l’aggiudicazione di altri lavori futuri è oggetto di trattativa.

Secondo i pm Emanuele Secci e Gaetano Porcu si tratta di circa 135mila euro complessivi, la prima parte si ferma a circa 88mila.

I CONTRASTI PER LA SPARTIZIONE - Non vi sarebbero, secondo gli investigatori, precisi accordi precedenti sulle quote tra chi partecipa all’accordo illecito, quindi sorgono contrasti tra Renato Copparoni, dipendente della Cpl Concordia, ritenuto intermediario dalla Guardia di Finanza, e Davide Galantuomo, amministratore dell’Enas, ente che bandisce la gara d’appalto per l’impianto solare a Ottana finito nel mirino degli indagati.

Copparoni lamenta di non essere stato informato da Galantuomo che il professionista incaricato dell'operazione illecita fosse Salvatore Pinna, altro presunto intermediario, già sotto accusa nell’inchiesta Sindacopoli (a Oristano, da qui nasce anche questa indagine), titolare della società di progettazione Essepì Engineering, e di aver saputo solo dagli amici Gianni Lolli e Luigi Betti (che avevano ottenuto l'appalto e avrebbero versato la tangente) che Pinna aveva già inoltrato una fattura da 135mila euro, secondo la Procura giustificativa della somma oggetto del versamento illecito.

"SIAMO AMICI" - Copparoni teme che Galantuomo non voglia farlo partecipare "alla spartizione del denaro", scrive il gip Giuseppe Pintori nell’ordinanza di custodia cautelare, e il 10 luglio 2014 dice a Pinna: "Visto e considerato che stiamo arrivando al dunque, sarebbe opportuno fare un passaggio da Salvatore, ho detto" (a Galantuomo), "insieme tu e io per spiegargli che anche io sono della partita".

Ma Galantuomo non vuole: "Mi ha detto assolutamente no", gli spiega Pinna.

Copparoni non capisce il perché: "Siamo partiti con trasparenza, Salvatore lo conosco, siamo amici... se uno di noi è della partita... sono rimasto perplesso, molto perplesso. Anche ieri due passaggi che non mi sono piaciuti... sono entrato, lui a urla, cioè mi ha dato ancora più... la sensazione di un... perché se era trasparente e in buona fede mi diceva Rena, c...o mi metti in difficoltà con Salvatore...".

Renato Copparoni
Renato Copparoni
Renato Copparoni

"IL BAFFETTO" - Copparoni rimarca poi il suo ruolo decisivo: "Renato è quello che ha tirato inizialmente le fila... ho chiamato ed è venuto due ore e poi è scappato, l'ho accompagnato al'’aeroporto, due ore è stato, è arrivato ed è ripartito il baffetto", (cioè Lolli), "e allora io dico, adesso mi dici questo... Nooo... perché evidentemente sapevi che c'era il discorso della fattura, era stata già inoltrata, già mandata, però non me l'hai detto, perché? Siccome io sono intelligente caro Tore, non sono stupido, ho fatto il passaggio con Betti e gli ho detto... e ho scoperto lì, che la fattura era stata fatta tutto quanto, che scadenza trenta giugno".

Così Copparoni minaccia di intervenire su Lolli e Betti per bloccare il pagamento della tangente, e Pinna gli suggerisce di attendere l'arrivo della prima tranche del pagamento (divisa in due bonifici dell’importo simile), fissata per il 30 luglio.

"Tu sei entrato a partita iniziata", dice Copparoni a Pinna in una conversazione del 10 luglio 2014, "e Tore cosa fa, mica può dire... capito, quindi...".

Pinna replica suggerendo di "aspettare il 30 luglio al pagamento... faranno il bonifico, passerà la prima settimana di agosto, ci sei?".

"COMANDO IO" - "Copparoni: "Ah se non blocco eh, allora non ha capito che chi comanda le fila sono io, se io chiamo Betti e gli dico blocca il pagamento... è bloccato, forse non ha capito lui".

E Pinna aggiunge: "Questo gli devi far capire".

Ma Copparoni è un fiume in piena: "Nooo, lui non ha capito, perché io gli ho portato come hai detto tu a Gigi e poi anche al baffetto, che a sua volta ha iniziato, quindi o fai tutto quello... chi ha detto l'importo, la percentuale, chi ha tirato avanti... ero io che portavo avanti tutta la trattativa, ero io che di qua... io che mi incazzavo quando questo faceva tutte le operazioni che doveva fare, lui diceva 'devi chiamare questo vedi', io prendevo e chiamavo, facevo... a che pro... uno fa l’operaz... si mette in mezzo a destra telefonate casini, a che pro".

"ACQUA ALLA FONTE" - Fondamentale per gli investigatori questo frase pronunciata da Copparoni nella stessa occasione: "Se la fonte non eroga, è inutile che tu hai trovato il terminale, se non arriva l’acqua dalla fonte".

Pinna nella stessa chiamata va oltre e, secondo la Finanza, conferma in sostanza l'esistenza della tangente. Dice a Copparoni "sai cosa devi fare invece, che è più intelligente... dì a Betti che tenga il pagamento in sospeso fino a che non... e che lui dica a... gli dici a Betti telefona a... gli dice che il pagamento è sospeso perché mi ha chiamato Renato, e automaticamente si chiarisce. Tu lo incontri eventualmente la prossima settimana e gli dici 'vai da queso signore qui al secondo piano' e gli dice 'il pagamento è sospeso fino a che non mi dà l’ok Renato'. Adesso aspettiamo il pagamento della prima...". Copparoni è incerto e chiede: "Ma se lui" (cioè Galantuomo) "non me li dà?".

"65 E 70" - Pinna cerca di rassicurarlo: "Io penso di sì, se vedi che non te li dà, la seconda è dello stesso importo, è di pari importo quindi il cinquanta per cento".

Parla della seconda tranche della tangente: "Sessantacinque e settanta... mi sembra che sia", dice Copparoni, "perché prendeva 140 meno 5... 135".

Pinna insiste: "Una volta che tu vedi che sgarra con la prima, gli dici bene, blocco, blocco o vado io a parlare con Tore Pinna e gli dico le cose come stanno".

"VOGLIO LA MIA PARTE" - Copparoni inizialmente non voleva un ruolo attivo, poi "dopo il suo fondamentale apporto per il buon andamento dell’operazione"; è spiegato nell’ordinanza di custodia cautelare, "informa Lolli di voler avere una partecipazione".

Lo stesso 10 luglio Copparoni spiega a Pinna di aver detto "al baffetto che inizialmente non ero della partita, però dopo che ci sono state una, due, tre, dieci telefonate ho detto Gianni è chiaro che rientro anche io senza dirti chiaramente magari l’importo, però rientro anche io nella parte".

"I GAGGI" - Copparoni chiama effettivamente Betti e fa in modo di bloccare l’esborso. Pinna informa Galantuomo, fingendo di non sapere i motivi ("Boh, mi ha chiamato l’amico del continente dicendomi ah guarda dobbiamo bloccare tutto") e il dIrigente dell’Enas non la prende bene: "E va beh ma va beh, cioè mamma mia guà... che sono dei gaggi questi".

La mattina dopo Copparoni chiama Pinna e gli spiega che avrebbe fatto sbloccare tutto a condizione che Galantuomo andasse da lui e glielo chiedesse personalmente.

Galantuomo scrive un sms che Copparoni legge a Pinna: "Ascolta una, m'ha mandato il messaggio mi dice, fizze bagassa, mi dispiace che in tutti questi anni non hai capito che io sono una persona onesta e gli impegni li porto sino in fondo a tutti i costi fino alla fine".

Poi Copparoni aggiunge: "Voglio che lui mi dica, devi chiamare per sbloccare, hai capito?".

Ma anche Pinna si stanca del comportamento di Copparoni.

PINNA E GALANTUOMO - Il 16 luglio l’ingegnere incontra Galantuomo e, secondo il gip, suggerisce anche la divisione del denaro tra loro tre. Cifre che neanche loro ricordano con esattezza.

Pinna: "Allora lui ha bloccato tutto".

Galantuomo: "Allora mi chiama e mi ha detto... unu tontu, unu tontu".

Più oltre Pinna suggerisce: "O vuoi che lo chiamo io e gli dico ieri mi ha avvicinato l’amico e mi ha detto che tu sei della partita e stai tranquillo, tu sei della partita, però non rompere i cog...".

Galantuomo: "Non è intelligente, questa è una persona indegna".

Pinna: "E tu cosa pensavi di trovare".

Galantuomo: "Comunque siccome non mi ricordo se è il 30 o il 40... perché sono diverse tranche, tu digli quant’è la differenza".

Pinna: "Ok".

Galantuomo: "Se dice 30 settanta e trenta settanta non me lo ricordo... ciò mille caz... però".

Pinna: "Mi pare trenta".

Galantuomo: "Lo chiami tu?".

Pinna: "Lo chiamo io oggi pomeriggio".

Galantuomo: "E ci du fazzu bogai" (lo faccio cacciare, ndr).

Pinna: "E poi dopo però... lasciamo che si plachino le acque, lo facciamo andare avanti poi dopo lo togliamo>.

Copparoni è sempre più insistente, teme che la somma dovutagli non arrivi. E continua a cercare ripetutamente Pinna, il quale gli parla di una percentuale a lui dovuta del 9 per cento.

Copparoni: "Lui" (riferito a Galantuomo) "ha fatto perché si voleva intascare tutto lui e ha capito dov'è il discorso? Questa è la realtà", lamenta all’inizio.

Poi a fine conversazione Pinna spiega che "lui mi ha detto che a te ti spettava il 9 per cento".

Copparoni: "Eeehhh noooo capirai! Ma di che c...o stiamo parlando?".

Pinna: "Io adesso gli dico questa cosa qui stasera, poi ti chiamo e se ti dico ok tu fai andare avanti, se ti dico stoppa, blocca".

Copparoni: "Tu fagli capire che è meglio prendere quaranta, trenta, cinquantamila che...".

Pinna: "Eh lui si renderà conto che prenderà a mala pena 30mila euro".

Copparoni: "Boh, ci sputi sopra...".

Pinna: "Tu non parli come lui".

Davide Galantuomo
Davide Galantuomo
Davide Galantuomo

"È GIUSTO 50 E 50" - Con la mediazione di Pinna, comunque, Copparoni e Galantuomo trovano un accordo. La parte spettante a Copparoni sarebbe stata data direttamente da Pinna.

Copparoni: "È giusto cinquanta e cinquanta allora, giusto".

Poi il riferimento alla seconda parte della tangente: "Quell’altra quando arriva?".

Pinna: "Dopo un mese".

"PALLONATE" - La sera stessa Pinna parla con Galantuomo dell’intesa con Copparoni.

Galantuomo: "ma come ti è sembrato? Tranquillo?".

Pinna: "Un po' agitato, però dopo che gli ho spiegato le cose ha detto 'se le cose son queste va bene'".

Galantuomo: "Ah, ah, ha! Va bè, è un cogl... embè, questi che giocano a pallone a forza di prendere pallonate sono rinc...".

"RICEVUTO TUTTO, UN ABBRACCIO" -

La situazione si sblocca, come conferma Copparoni a Pinna il 18 luglio: "Ciao Tore... guarda che ho sbloccato eh".

Poi il 23 ancora l’ex portiere chiede all’ingegnere di verificare l’eventuale accredito: "Verifica, fai un passaggio". Così il 24, in modo "persino petulante", scrive il gip.

Un'ulteriore contatto il 25, poi il 28 luglio arriva la conferma di Pinna: "Ho ricevuto tutto ci vediamo in settimana".

E Copparoni risponde: "Ok. Un abbraccio".

"QUESTO SCEMO" - A questo punto sorge un altro contrasto, relativo alla quantificazione delle somme. E Pinna, contrariato con Copparoni, fa sapere a Galantuomo che sta prelevando il denaro dal suo conto per consegnare il dovuto a entrambi i destinatari della tangente.

Pinna: "Allora, quest’uomo non ha ancora capito che deve smettere di chiamarmi".

Galantuomo: "Ma chi?".

Pinna: "Questo Copparoni... adesso lo chiamo e gli dico, tre giorni che non risponde, no? Adesso lo chiamo e gli dico, tranquillamente forse non ha capito un c...o, tu non mi devi chiamare, io adesso le cose le ho fatte, è arrivato, io già... una parte l’ho già prelevata, adesso finisco di prelevarli in settimana, la prossima settimana vengo giù e consegno".

"20 A TE, 15 A LUI" - Pinna, spiega il gip, riferisce che a Copparoni e Galantuomo sarebbero stati consegnati 35mila euro in tutto e chiede a Galantuomo se dovesse consegnare a lui 20mila e a Copparoni 15mila.

Pinna: "Io vi devo dare a voi trentacinque, cosa devo fare, do venti a te quindici a lui o do... ci vediamo tutti assieme e io... ma è meglio di no".

Galantuomo: "No no, anche perché...".

Pinna: "Pericoloso".

Poco dopo Pinna incontra Copparoni. Già a conoscenza dell’erogazione grazie a Lolli.

I due si accordano per scambiare il denaro "in pochi giorni", è scritto nell’ordinanza.

UN NUOVO APPALTO - Una settimana dopo, il 6 agosto 2014, i due si incontrano in un bar vicino all’ufficio di Pinna, dove parlano di un nuovo appalto da 6 milioni di euro per "un impianto di produzione di energia da realizzare a San Giovanni Suergiu", annota la polizia giudiziaria.

"SONO TAGLI DA 500?" - Soprattutto, avviene lo scambio di denaro: secondo gli inquirenti si evince dalla richiesta di Copparoni, che interrompe la conversazione chiedendo se le banconote, "che evidentemente sta per ricevere", fossero in tagli da 500. Copparoni: "Son tagli da... son tagli da 500?".

Pinna: "No, sono da cento e 50, qualcuno da 100 e anche da 50".
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