Il Golfo di Cagliari e quello di Oristano restano a rischio allagamento e nei prossimi decenni la costa potrebbe venire "ingoiata" dal mare.

Il tetro scenario, già preannunciato negli anni scorsi e figlio del surriscaldamento globale, trova nuove conferme, per voce di ricercatori ed esperti.

Uno studio condotto da Enea, in collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, 5.500 MQ SOTT'ACQUA - Università di Bologna, Conisma e Lesia Observatoir del Paris, si sta concentrando proprio sulle grandi aree italiane più esposte (oltre alla Sardegna, la zona tra Venezia e Mestre e il Golfo di Taranto) e stima che fino a 5.500 chilometri quadrati di territorio potrebbero essere sommersi da qui al 2.100.

E, man mano che l'argomento viene approfondito, gli indizi di quanto potrebbe accadere si fanno sempre più concreti.

"DATI SEMPRE PIU' PRECISI" - "I numeri scaturiscono da valutazioni sempre più precise, date sia dalla Ipcc sia da altri modelli, calibrate per il Mediterraneo e corrette per i movimenti terrestri, spiega Fabrizio Antonioli, ricercatore Enea in forza al Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali.

Cosa sta avvenendo?

Il mare sale, mentre il suolo si abbassa per il fenomeno della subsidenza, dicono gli scienziati. E il risultato è quello dell'innalzamento del livello marino relativo, che porta all'avanzamento dell'acqua con rischio per quelle infrastrutture e attività umane che in prossimità della costa si sono sviluppate.

FALDE A RISCHIO - "Anche considerando le previsioni meno pessimistiche d'innalzamento del livello marino relativo - dice Luigi Tosi (Istituto di Scienze Marine del Cnr) - certamente più di un terzo delle coste italiane è caratterizzata da una vulnerabilità medio-alta". "E va anche considerato, aggiunge il ricercatore, che l'aumento del livello del mare porta con sé non solo inondazione, allagamento ma anche all'intrusione di acqua salata negli acquiferi. Questo - la chiosa - si sente per decine di chilometri di distanza dalla costa: l'acqua salata entra negli acquiferi, entra nelle falde e, addirittura, arriva in piena campagna e contamina anche i suoli".
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