D icono che tacere è un bel parlare. Ma per l'italiano la saggia massima non vale. Star e starlette corrono in tivù per annunciare la nascita di un amore, i politici a convincerci che dopo la pandemia tutto tornerà come prima. Ci può scappare l'applauso ma anche frizzi e lazzi. A seguire la sfilza di smentite, comunicati e precisazioni. Le voci e le dichiarazioni girate e rigirate “ad usum delphini” non sono mai venticelli tiepidi ma tifoni devastanti. La vice ministra Laura Castelli è stata investita dalla gogna mediatica per aver consigliato (questa in sintesi la storia) ai ristoratori in difficoltà di cambiare mestiere. A parte gli insulti, le parolacce e tutto il resto che - comunque la si pensi - non ci stanno, la vice ministra non ha detto che bisogna buttare a mare gli chef che hanno perso i clienti ma che «le persone hanno cambiato il modo di vivere e se alcune decidono di non andare più in ristorante bisogna aiutare l'imprenditore a fare un'altra attività e va sostenuto nella sua creatività». Se ne può discutere, ma su ciò che ha detto e non su quello che le è stato affibbiato. “Audio” canta ma spesso incanta, caso mai dovesse saltar fuori che a giocarci in voce è stato il fantasmino Crozza. Non si sa mai, quindi meglio tacere: il “delphino” ti ascolta.

ANTONIO MASALA
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