"Cara Unione,

apprendo del dramma che ha toccato la comunità di Ollastra in conseguenza della inaccettabile scomparsa della giovanissima concittadina Jessica Flore.

Secondo quanto riportato, la giovane infermiera sarebbe stata vittima di un arresto cardiaco improvviso, una subdola patologia che colpisce ogni anno in Italia circa 60mila persone.

Come dimostrato dalla letteratura scientifica e da esperienze avviate in molte zone del nostro Paese, la mortalità potrebbe essere dimezzata se venisse diffusa tra la popolazione una maggiore cultura del soccorso e se venissero installati defibrillatori semiautomatici in luoghi pubblici in modo da poter essere utilizzati dai cittadini anticipando l'arrivo dei soccorsi: questi apparecchi, di facile e sicuro utilizzo, sono in grado di eseguire una diagnosi e rilasciare una scarica elettrica capace di interrompere l'aritmia maligna. E' infatti risaputo che i soggetti colpiti da arresto cardiaco improvviso perdono il 10% di possibilità di sopravvivere per ogni minuto trascorso inutilmente ma già dopo i primi 6 cominciano a subentrare danni neurologici non sempre reversibili.

Tutte le misure sopra descritte, insieme ad altre come la liberalizzazione dell'uso del defibrillatore (slegandolo dall'obbligo formativo), sono contenute in un disegno di legge che la mia e molte altre associazioni di volontariato hanno fortemente voluto e inseguito da 10 anni: tale provvedimento (DDL n. 1441 "Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero") è stato approvato dalla Camera il 30 luglio 2019 e da allora assegnato, in sede deliberante, alla XIIª commissione Igiene e Sanità del Senato: a tutt'oggi il provvedimento che potrebbe salvare decine di migliaia di vite risulta bloccato dalla mancanza di copertura economica per un totale di 4 milioni di euro.

Dal momento che i numerosi appelli inviati alle istituzioni per far sì che la legge 'salvavite' venga approvata sono caduti nel vuoto, preso atto che le azioni del Governo e del Parlamento sono da mesi esclusivamente mirate al contenimento della diffusione della malattia da SARS-CoV-2, nel mancato rispetto dell'art. 32 della nostra Costituzione, in qualità di presidente dell'associazione 60milavitedasalvare/Progetto Vita Altomilanese e di operatore del 118 di Regione Lombardia, rinuncerò alla dose di vaccino a me destinata fintantoché non veràa approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il ddl 1441.

Nella speranza che questa mia iniziativa possa essere compresa e sostenuta dalla vostra comunità, saluto cordialmente pregandovi di stringere in un forte abbraccio i genitori di Jessica".

Mirco Jurinovich - Presidente 60milavitedasalvare

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