"Cara Unione,

ormai da dieci giorni viviamo un disagio che ritengo inconcepibile. Sul ponte della Scafa, in direzione Cagliari, due operai stanno lavorando da mattina a sera dal lunedì al venerdì. Probabilmente stanno pulendo gli scarichi e per questo la carreggiata è stata chiusa.

Ciò provoca un vero e proprio 'imbuto' lungo un'arteria fondamentale che consente a chi vive nell'hinterland e deve raggiungere Cagliari di arrivare sul posto di lavoro in un orario decente.

Le code che si creano sono lunghe diversi chilometri. E questo si verifica non solo negli orari già critici per il traffico del mattino, ma anche la sera.

La definisco una situazione 'da terzo mondo': un operaio con un piccone e l'altro pulisce. A questo ritmo quanto durerà questo blocco? Tenendo conto anche del fatto che ora si stanno occupando della prima metà, poi dovranno operare sull'altra corsia e sull'altro lato. Finiranno a giugno?

Questa mattina, per esempio, mia moglie è partita da casa alle 8.10 per arrivare al lavoro alle 9.24. Parliamo di una distanza di 15 chilometri, per un tragitto che richiede un quarto d'ora di macchina, magari venti minuti. Ma ora si tratta di due ore, inconcepibile.

Tra l'altro non esiste una strada alternativa, c'è solo quella, unico ingresso a Cagliari da tutta l'area del Sulcis, da Teulada, da Pula. E quelli che devono andare all'aeroporto? Quante ore prima devono mettersi in viaggio?".

Salvino Leoni - Capoterra

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