L’impennata dei tassi di interesse dell’ultimo anno e mezzo regala due scenari opposti e paradossali: da un lato l’effetto pesantissimo del rincaro dei mutui sul sistema immobiliare e soprattutto sulla bilancia economica delle famiglie, dall’altro la spinta per la crescita verticale degli utili degli istituti di credito. La linea dura imposta dalla Banca centrale europea per contrastare l’inflazione post-Covid ha generato scenari economici contraddittori, indebolendo le capacità dei piccoli investitori e amplificando invece i risultati degli istituti di credito. “Le nostre previsioni confermano che il settore sta attraversando una fase straordinaria”, sottolinea la Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani.

Scenari opposti

I dati sul sistema immobiliare raccontano di un’Italia in forte crisi sul fronte delle compravendite delle abitazioni: l’anno nero del mattone” farà chiudere il 2023 con un cupo meno 7 per cento le attività economiche legate alla casa. Ci sono tanti fattori all’origine delle difficoltà (in primis la questione delle classi energetiche) ma di sicuro il calo degli affari è legato direttamente all’ascesa costante dei tassi di interesse imposta dalla banca centrale di Francoforte. I primi segnali di stabilità arrivati nelle ultime settimane (il 14 dicembre non sono stati toccati i tassi per la seconda volta di fila dopo dieci rialzo consecutivi) potrebbero migliorare le previsioni per il 2024, ma è ancora troppo presto per pensare a un mercato assestamento.

Tassi alle stelle

Nel frattempo i marcatori Euribor e Eurirs sono arrivati a vette vertiginose: per un mutuo a tasso variabile a 15-20 anni a ottobre si doveva partire (senza lo spread applicato dalle banche) da una base di 4.20 punti percentuali, per il tasso fisso a 20 anni il tasso non era meno di 3.40. Per fortuna gli indicatori stanno mostrando ora i primi segnali di cedimento, tanto che gli stessi parametri a metà dicembre sono scesi rispettivamente a 3,90 e 2,70. È un primo indizio positivo che però ancora non basta per rianimare il settore immobiliare e soprattutto per dare ossigeno a chi è impegnato nel pagamento di un mutuo (l’emergenza si focalizza sui nuovi acquisti o su chi è alle prese col tasso variabile).

Famiglie in difficoltà

Secondo una rilevazione di Facile.it 200mila famiglie in Italia hanno saltato almeno una rata del mutuo e in molti casi non riescono più a far fronte alla crescita della spesa. In Sardegna hanno problemi con le scadenze più di 5mila famiglie, a causa dei costi obbligati troppo alti rispetto alla capacità reddituale. C’è il conforto delle previsioni degli investitori più esperti, che intravedono un 2024 meno faticoso con un possibile taglio dei tassi a partire dalla primavera. Sarebbe ossigeno per tante famiglie che non riescono a dormire sonni tranquilli davanti al rischio di perdere la propria abitazione

Inflazione e credito

Le stime sul rincaro dei prezzi al consumo cominciano a far pensare a scenari meno opprimenti rispetto a quelli visti negli ultimi due anni: l’inflazione mostra i primi cenni di cedimento, come confermano i segnali anticipati dal sistema economico americano e anche da quello francese. Un quadro che sembra poter favorire una maggiore stabilità dei tassi di interesse, magari in vista di un calo nel medio termine.

L’exploit delle banche

La faccia luminosa della medaglia arriva dalle banche, premiate da questo scenario economico. Il 2023 si sta chiudendo in Italia con 43 miliardi di utili riservati agli istituti di credito, circa il 70 per cento in più rispetto ai 22 miliardi di un anno fa. E il quadro si fa ancora più brillante se si guarda al 2021 (16,4 miliardi) o al 2019 (15,8). Il 2020 con l’offensiva del Covid fa storia a sé: appena due miliardi di utili. Quella stagione è lontanissima: ora si sta concludendo un anno miracoloso tra utili e ricavi per le banche italiane, senza troppa distinzione tra grandi gruppi e istituti minori. Il tempo dei profitti record è spinto anche dal veloce e imponente rialzo dei tassi di interesse sul costo del denaro. Lo stesso rialzo che ha generato l’anno nero del mattone e le gravi difficoltà economiche di tante famiglie italiane.

© Riproduzione riservata