Galeotto fu lo stallone. Sette anni fa, Francesco Contini, veterinario ogliastrino con la passione per il nuoto, cosa che gli consente di portare con eccezionale disinvoltura i suoi 59 anni, si trovava in Svezia per una consulenza legata all'acquisto di un cavallo, quando si è imbattuto nello swimrun. "Sono rimasto estasiato". L'anno scorso assieme all'Ogliastra Nuoto, ha organizzato la prima gara sarda di questo sport emergente, affascinante. L'Ogliastra Swimrun - Sardinia Challenge 2019 ha fatto intuire, se non proprio capire appieno a tutti, le enormi potenzialità di questa disciplina, anzi multidisciplina sportiva.

LE ORIGINI Se il triathlon ha l'Ironman delle Hawaii, lo swimrun ha da 14 anni l'Ö till Ö, la gara originaria, il campionato mondiale, la prova-mito. Il nome significa "da isola a isola" ed è stata ideata a Utö, in Svezia, a sud della capitale Stoccolma. Consiste nel coprire, nuotando e correndo senza soluzione di continuità, una distanza tra due isole, lungo la quale sono disseminate altre isole. Terra e acqua: dove si può si corre, dove si deve si nuota, in acque gelide e condizioni talmente impegnative (anche per la lunghezza del percorso, 10 km a nuoto e 65 di corsa circa) che la gara si disputa soltanto a coppie di atleti, tenuti insieme da una corda. Un'avventura estrema, da vivere in autonomia, senza zona cambio ma portandosi appresso il necessario. Si parte e si arriva con un costume, una canottiera (magari un mutino), le palette alle mani, un pull buoy tra le gambe per sostenere il peso dei piedi, infilati in scarpe che si inzuppano e diventano pesantissime.

L'APPRODO IN ITALIA In Italia una situazione geografica simile è quella della laguna di Marano, sulla costa del Friuli, dove nel 2012 è nata l'idea di una gara simile a quella svedese (a parte la temperatura dell'acqua). Due anni dopo il progetto era cosa fatta e l'Aquaticrunner vide i concorrenti percorrere la distanza tra Lignano Sabbiadoro e Grado, "saltando" su cinque isolotti di sabbia. Poche settimane prima, sempre a Lignano, l'Amphibianman era stata la prima gara di swimrun disputata fuori dalla Svezia. Oggi esistono le Swimrun World Series e il 12 settembre prossimo, proprio in laguna, si assegneranno i titoli del campionato del mondo individuale (IWC).

L'ARRIVO IN SARDEGNA Ma torniamo a Contini. L'Ogliastra Nuoto comincia a lavorare sul progetto di portare lo swimrun in Sardegna, che già è terra consacrata alle multidiscipline. Inutile ricordare che, trascurando i tantissimi campionati italiani, l'Isola è stata la porta d'ingresso in Italia di eventi come il Triathlon Xterra (2005 a Villacidro) o la World Cup (a Cagliari, nel 2015) e quest'anno ospiterà anche l'Ironman, seppure su distanza half, a Santa Margherita di Pula. Contini è sicuro: "In Sardegna abbiamo la natura, i panorami spettacolari e giochiamo su quello. Non ci serve molto altro". La prima edizione, andata in scena lo scorso ottobre, lo ha confermato. "Il nostro percorso è incantevole, con posti come la spiaggia Su Sirboni o la Torre di Bari Sardo", assicura. "L'anno scorso all'indomani della gara abbiamo fissato la data del 2020, anticipandola al 3 ottobre per evitare la sovrapposizione con l'Ironman del Forte Village. Molti triatleti partecipano anche alla nostra gara e così potranno farle entrambe". E qui va ricordato che questa disciplina è molto diversa dall'aquathlon, che si svolge in due o tre frazioni con una zona transizione nella quale ci si cambia prima di cambiare specialità. Come lo scorso anno, anche nel 2020 la gara, che si chiamerà "Swimrun Sardinia Ogliastra Challenge 2020" avrà due distanze, basic da 22 chilometri complessivi e short da 15. Il Covid ha creato problemi ma in questa gara non ce ne saranno: gli atleti partano ad uno ad uno e sono cronometrati grazie al chip posto in un braccialetto. Il quartier generale sarà al camping L'Ultima Spiaggia, a Bari Sardo, ma sono coinvolti anche i Comuni di Gairo e Cardedu.

L'EMOZIONE DEGLI ATLETI Lo scorso anno, a vincere la prova principale sono stati Giacomina Cadau e Alessandro Medda. L'ex nuotatore e triatleta cagliaritano, 53 anni, vorrebbe difendere il titolo il 3 ottobre ma non sa se il lavoro glielo permetterà. Intanto riassapora le emozione dello scorso anno: "Rispetto a un triathlon e al nuoto in acque libere è l'aspetto selvaggio dello swimrun che colpisce", dice. "Corri in scenari incontaminati: in Ogliastra siamo passati in punti in cui non vedi anima viva. Questo ti dà il senso dell'avventura, di un impegno più particolare. Vivi la gara spesso da solo, è facile isolarsi su un percorso così lungo. L'aspetto mentale diventa ancora più importante: sei tu che affronti te stesso oltre alla difficoltà del percorso". Ci sono difficoltà, aspetti che in uno sport così giovane sono destinati a migliorare: "Credo che i produttori di scarpe ci possano lavorare. L'acqua salata e la sabbia sono terribili per le dita dei piedi. C'è da studiare per sviluppare una scarpa tecnica dedicata a questa disciplina, protettiva, con un buon grip, ma che abbia una struttura forte in punta. E poi la pettorina tende a irritare molto la pelle quando l'acqua si asciuga e resta soltanto il sale cristallizzato". Tutte cose da mettere in conto. Dal punto di vista tecnico, Medda è sicuro: "I nuotatori sono favoriti, ma dipende anche da come viene suddiviso il percorso, dal numero e dalla lunghezza delle frazioni di nuoto e dalle condizioni del mare. Io, da ex nuotatore, la differenza l'ho fatta nel nuoto con le palette".

LA SCOMMESSA Quel che appare lampante, come ha osservato un altro storico interprete del triathlon sardo e oggi appassionato di questa nuova multidisciplina, il 60enne cagliaritano Chicco Porcu, è che "la Sardegna è fatta apposta per lo swimrun e lo swimrun sembra fatto apposta per la Sardegna". E Medda è d'accordo: "Secondo me questa è una di quelle discipline che hanno una presa immediata sul pubblico e sugli atleti. È più semplice da allestire perché non c'è la bici, e con le coste che abbiamo possiamo davvero attirare concorrenti da ogni parte. Anche viaggiare è più semplice, bastano una scarpa da corsa, il costume, pull buoy e palette". Contini, da organizzatore, scommette sullo swimrun: "Credo che prenderà piede in Sardegna e presto ci saranno altre manifestazioni in altre zone dell'Isola". La prima è il 3 ottobre e non è da perdere.

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