La pena non è trascurabile, considerato che è previsto l’arresto fino a un anno o l’ammenda da mille a diecimila euro per chiunque abbandoni animali domestici. Questo, finché ci si ferma all’atto di orribile crudeltà, cioè accostare con l’auto, scaraventare giù il proprio cane o gatto e ripartire lasciandolo lì, per godersi la vacanza senza “disturbatori” a quattro zampe. O se lo si fa in un campo. Se però quell’animale - ovviamente disperato – va in mezzo alla strada e provoca un incidente stradale mortale, chi l’ha abbandonato commette ben altro reato: l’omicidio colposo. E no, non è affatto un’eventualità remota, che un animale domestico abbandonato provochi un incidente: ogni anno ne accadono a migliaia, in Italia, causati da animali vaganti o randagi, e spesso sono mortali.

Se ne parla da decenni, ed effettivamente la situazione è migliorata, ma non tantissimo: una o due settimane di vacanza estiva – cosa che, peraltro, un animale domestico non impedisce affatto – inducono ancora diversi proprietari di animali domestici a liberarsi dei loro amici fedeli, a gettarli per strada in balia del loro destino. E sottoponendo quello degli altri al destino dei loro animali, come accade per gli incidenti.

Sì, esiste il reato di abbandono di animale, ma impressiona il fatto che ancora sia necessario un deterrente che affonda le proprie radici nel Codice penale per evitare una barbarie, peraltro assai pericolosa, come questa. Ma bisogna guardare in faccia la realtà per quello che è, e a farlo per primi devono essere lo Stato e chi, col traffico dei mezzi a motore, ha a che fare per ragioni professionali. Innanzitutto, l’Anas.

La campagna contro l’abbandono degli animali – che possono sempre essere portati nei canili o gattili, non c’è motivo di scaraventarli giù dall’auto lontano da casa - è iniziata già da un po’. Quest’estate si chiama “#AMAMIeBASTA” ed è il frutto della collaborazione fra Lndc Animal Protection e appunto l’Anas, cui fanno capo i 32mila chilometri di strade e autostrade italiane.

E qui arrivano due “siccome”: siccome – appunto – dire “non fate le cose brutte” come s’è visto non serve a granché, e siccome (ecco il secondo) l’Anas dopo il disastro del ponte sul Polcevera a Genova è passata nelle mani di Trenitalia, l’unione fa la forza e arriva un “premio” tangibile per chi non fa il delinquente, abbandonando i propri animali domestici rendendoli dei randagi in pericolo e pure pericolosi: fino al 15 settembre gatti e cani, pure quelli di media e grossa taglia, viaggiano gratis a bordo dei treni Freccia e Intercity tutti i giorni della settimana. Certo, con guinzaglio e museruola – ci mancherebbe – ma per il loro padrone non cambia il prezzo del viaggio. Come dire, mettiamola sul “sentimentale”.

C’è poi il discorso dei treni regionali, per i quali esiste la tariffa promozionale “Italia in tour”: si viaggia illimitatamente per tre giorni a 29 euro, o per cinque giorni a 49 euro, con il proprio cane di grossa o media taglia (guinzaglio e museruola) oppure dentro il trasportino 70X30X50 per quelli piccoli, in tutti i casi gratis. In vacanza col proprio animale, senza spendere per i trasporti.

A evidenziare che, per quanto riguarda il dramma del randagismo, le cifre fanno paura è il ministero della Salute. È così soprattutto in molte regioni del Sud, dove i cani abbandonati continuano ad alimentare la popolazione vagante e i cuccioli che riescono a sopravvivere ai pericoli della strada, quando diventano adulti, si trasformano a loro volta in un ulteriore serbatoio di randagi.

Visto che ci siamo, Anas e Lndc dispensano qualche consiglio sul trasporto dei cani in auto per le vacanze. Anche loro soffrono il mal d’auto, talvolta, quindi meglio chiedere al veterinario che cosa fare se questo si verifica. Il finestrino dev’essere parzialmente aperto per consentire l’ingresso dell’aria fresca e attenzione: il cane non dev’essere esposto direttamente all’aria condizionata. Poi bisogna guidare “dolcemente” senza frenate e accelerazioni brusche (di questo, sono grati anche i passeggeri su due gambe), avere una temperatura gradevole nell’abitacolo, fare soste per consentire al cane di bere e sgranchirsi le gambe, oltre che per i bisogni, e poi far viaggiare l’animale a stomaco vuoto e associare il viaggio a un’attività piacevole, come ad esempio una passeggiata all’arrivo. E in auto devono esserci un suo gioco o una sua coperta: fa tanto cuccia di casa. Infine carezze, coccole e attenzioni, specialmente se s’innervosisce in viaggio. 

© Riproduzione riservata