Si sapeva tutto o quasi su Sherlock Holmes (il più grande detective della storia creato dalla penna di sir Arthur Conan Doyle) il vero (o meglio ciò che fu certificato dal suo creatore) e l'apocrifo, fiorito soprattutto intorno alle riduzioni cinematografiche e televisive. Insomma, ogni autore che ha voluto mettere mano sulla materia ci ha messo un po' del suo. Ma questa volta si è andati oltre dando al genio dell'investigazione persino una sorella (anzi sorellina) dotata di talenti quasi superiori a quelli di Sherlock.

Si chiama Enola Holmes ed è la protagonista dell'omonimo film lanciato con grande successo da Netflix in questi giorni tanto da spingere la produzione a un seguito. Va subito detto che la scoppiettante Enola (interpretata dalla sedicenne Millie Bobby Brown, la mitica Eleven di "Stranger Things") nasce a sua volta dalla fantasia di una scrittrice. "The Enola Holmes Mysteries" è, infatti, una fortunata collana di romanzi gialli indirizzati a un pubblico giovane, creata dall'autrice americana Nancy Springer tra il 2006 e il 2010. Ed è da questi scritti che prende fondamento il film.

In campo è stato messo uno staff di prim'ordine. Iniziamo dalla regia affidata a Harry Bradbeer (che ha firmato le serie "Fleabag" e "Killing Eve") vincitore di Emmy, Bafta e Golden Globe. La sceneggiatura è di un altro pezzo da novanta: Jack Thorne. Tanto per capirci, suo è il copione di "Harry Potter e la maledizione dell'erede". Il tutto sotto il cappello della Legendary Entertainment.

E il cast? Come già detto Enola è Millie Bobby Brown (che risulta anche fra i produttori). Nei panni di Sherlock Holmes ecco Henry Cavill, già Supeman in "L'uomo d'acciaio" e "Batman v Superman". Cavill è stato protagonista di tanti altri titoli, sia per il cinema che per la tv. Suo anche il ruolo di Geralt di Rivia nella serie "The Witch".

Nuova linfa vitale viene data dal film al fratello maggiore degli Holmes, quel Mycroft di cui (a differenza di Enola) Conan Doyle ci aveva narrato almeno in quattro titoli: "L'avventura dell'interprete greco", "L'ultima avventura", "La casa vuota" e "L'avventura dei progetti Bruce-Partington". Ma se lo scrittore lo aveva descritto come un tranquillo e ozioso Lord, sempre rintanato nel Diogenes Club, in questo film muta la sua natura in un nobile odioso conservatore. Il ruolo di Mycroft è affidato a Sam Claflin, già ammirato nell'interpretazione del crudele e leader fascista Oswald Mosley in "Peaky Blinders".

Infine arriva Helena Bonham Carter (un nome, una garanzia) a cui è affidata la parte di Eudoria Holmes, madre di Mycroft, Sherlock ed Enola. Eudoria è una femminista ante litteram che ha educato i figli (soprattutto Enola) secondo tre dettami: libertà di pensiero, cultura ed emancipazione.

Sarà proprio la scomparsa di Eudoria Holmes a dar vita al primo giallo della giovane investigatrice. Enola, l'unica a vivere ancora con la madre in una tenuta di campagna ormai fatiscente, chiama a rapporto i fratelli per sbrogliare il caso. Molto presto, però, si rende conto che i due sono più interessati a mandarla in collegio che non a risolvere il caso, soprattutto Mycroft che ha preso una strada divergente rispetto all'educazione materna e vorrebbe che la sorella venisse riallineata secondo canoni più classici.

Così, Enola decide di fare l'unica cosa possibile per una giovane donna intelligente, coraggiosa e intraprendente di fine Ottocento (siamo esattamente nel 1884): ovvero fuggire a Londra per trovare la madre. Qui incontra diversi personaggi memorabili e si ritrova coinvolta in un complotto che potrebbe cambiare per sempre il mondo della politica.
© Riproduzione riservata