Fine anno fa rima con classifiche. Di libri, dischi, film, serie tv. Le più interessanti sono quelle create dagli esperti del settore perché dovrebbero tener conto solo della qualità. Per i libri, la Bibbia è di sicuro il New York Times. Dal 1968, ogni anno, il quotidiano più importante degli Stati Uniti pubblica sul suo supplemento settimanale domenicale gratuito - la New York Times Book Review - la lista dei dieci migliori titoli tra romanzi e saggi. Una lista senza vincitore con i cinque romanzi e i cinque saggi più importanti. Per il 2023, nella categoria fiction, i curatori della NYT Book Review hanno premiato “L’impostore” (Mondadori) di Zadie Smith, “Fuga a Est” (Feltrinelli) di Maylis de Karangal, “Catene di gloria” (Sur) di Nana Kwame Adjei-Brenyah e due non ancora tradotti in Italia: “The Bee Sting” di Paul Murray e “North Woods” di Daniel Mason.

Ambientato nella campagna inglese di fine ‘800, “L’impostore” - è la motivazione del NYT - «offre una vasta e acuta panoplia di Londra e della campagna inglese, e individua con successo le controversie sociali di un’epoca in una manciata di personaggi». “Fuga a Est”, ricorda sempre il NYT, «segue un giovane coscritto russo di nome Aliocha su un treno transiberiano pieno di altri soldati. L’atmosfera è cupa. Aliocha, innervosito dall’ambiente circostante dopo una rissa, decide di disertare e, così facendo, crea un’alleanza difficile con un passeggero civile, una donna francese». L’altro titolo tradotto in Italia è Catene di gloria, «una satira distopica in cui - è la motivazione del NYT -i detenuti del braccio della morte duellano in TV per una possibilità di libertà». Per la non fiction, solo titoli inediti in Italia: “The Best Minds” di Jonathan Rosen; “Bottoms Up and the Devil Laughs” di Kerry Howley; “Fire Weather” di Jon Vaillant; “Master Slave Husband Wife” di Ilyon Woo; “Some People Need Killing” di Patricia Evangelista.
I dieci appaiono sulla Book Review a fine novembre. Qualche settimana prima la rivista pubblica la lista dei cento libri (cinquanta romanzi e cinquanta saggi) più importanti dell’anno (Notable books), da cui si arriva ai dieci di fine novembre. Unico titolo italiano tra i cento, “Quaderno proibito” di Alba De Cespedes. Il libro è stato pubblicato all'inizio dell'anno da Astra House, complice Ann Goldstein, la traduttrice che ha fatto conoscere Elena Ferrante agli americani.
In Italia è considerata molto prestigiosa la classifica di fine anno de “La Lettura”, supplemento domenicale del Corriere della Sera, giunta alla sua dodicesima edizione. Per il 2023 ha votato una giuria formata da giornalisti, scrittori, traduttori, collaboratori e amici del Corriere (si entra a far parte della giuria solo su invito della redazione). Quest’anno hanno votato in 316 e ognuno ha indicato per la classifica di qualità un massimo di tre libri. E’ interessante notare che la top ten del Corriere non ha nemmeno un titolo in comune con la top ten del New York Times. Questo, nonostante gli italiani in graduatoria siano solo quattro: Emanuele Trevi al sesto posto con “La casa del mago” (Ponte delle Grazie), Niccolò Ammaniti al settimo con “La vita intima” (Einaudi), Fabio Genovesi all’ottavo con “Oro puro” (Mondadori), Dario Ferrari con “La ricreazione è finita” (Sellerio).

Al primo posto c’è invece “Il passeggero” (Einaudi) di Cormac McCarthy, lo scrittore americano scomparso lo scorso giugno, al secondo “Lezioni” (Einaudi) di Ian McEwan, al terzo “Stella Maris” (Einaudi) sempre di Cormac McCarthy, al quarto “V13” (Adelphi) di Emmanuel Carrère, al quinto “Le schegge” (Einaudi) di Bret Easton Ellis.

© Riproduzione riservata