Dalle tele maestose alle etichette. Una bottiglia per ogni quadro: i colori vivaci delle opere di Carlo Contini si mescolano con il giallo oro della vernaccia. E l'arte della pittura si unisce a quella del vino per eccellenza della Valle del Tirso. Arte nell'arte, in tutte le sue straordinarie sfumature. Un modo originale ed efficace su cui la Cantina della Vernaccia di Oristano ha scommesso per celebrare uno dei maggiori artisti sardi del Novecento: a Carlo Contini è dedicata "Corbesa", una produzione di Vernaccia speciale sia per la confezione artistica con la riproduzione dei quadri nelle etichette e sia per la qualità particolare del vino.

L'arte E non si poteva che partire da là, dal cuore della sala di produzione dello stabilimento al Rimedio, alle porte della città: proprio sopra le antiche botti, spiccano in tutta la loro imponenza i cinque quadri che Carlo Contini dipinse in quella sorta di tempio di Bacco. Era il 1956, la Cantina della Vernaccia era stata fondata da appena tre anni, iniziava a muovere i primi passi e quell'attività, che da subito prometteva bene, non poteva certo sfuggire a un occhio attento come quello dell'artista oristanese. Contini va in cantina, si immerge in quel clima tipico da laboratorio artigianale e l'odore del vino si mescola con quello dei suoi colori. Dipinge cinque grandi opere, olio su tela: quadri dedicati alla regina della casa, la Vernaccia. Opere che parlano del territorio e della storia oristanese, creando una sorta di viaggio ideale tra il glorioso passato e la storia più recente. Nelle tele si spazia dalla cantina fenicia al banchetto nella Tharros romana, dalla promulgazione della Carta De Logu all'imbarco di Vernaccia per la Spagna, completa il magico quintetto l'opera dedicata a Santa Giusta. Dipinti di alto valore artistico che immortalano momenti della vita quotidiana e che ancora oggi possono essere ammirate all'interno della cantina, in quell'ambiente in cui l'arte è di casa.

La produzione Il legame è ancora fortissimo. Impossibile non restare affascinati da tanta bellezza che, in qualche modo, riesce ad arrivare fin dentro alle botti. E va oltre. Ed è proprio guardando al domani, senza però dimenticare il passato, che la Cantina della Vernaccia ha deciso di dedicare un'intera produzione a Carlo Contini. Nell'anno maledetto della pandemia, un po' di sana leggerezza può arrivare dal buon vino e dall'arte. Così in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del pittore (scomparso nell'agosto del 1970 a Pistoia), ecco che i suoi oli su tela finiscono per arricchire le etichette di cinque bottiglie di Vernaccia Valle del Tirso Igt. Si chiama "Corbesa", l'ultimo nato della cantina oristanese che unisce la freschezza di un vino giovane alla complessità di una Vernaccia "Flor" invecchiata per molti anni in botti scolme di rovere e castagno. Un vino elegante, regale come quei dipinti a cui è ispirato. "È una personale interpretazione della nostra tradizione - commenta Gianni Dessì, responsabile per la Sardegna della Cantina della Vernaccia - Vogliamo costruire un ponte metaforico tra passato, presente e futuro". Prodotta da un antichissimo vitigno autoctono a bacca bianca della bassa Valle del Tirso, la Vernaccia era presente nel territorio già intorno al 1200 avanti Cristo (periodo di massimo splendore della civiltà Nuragica), primo vitigno sardo ad ottenere il marchio Doc nel 1971, vino della Sartiglia che incarna la oristanesità, continua a resistere alle mode effimere proprio come la vera arte.

Negli ultimi anni lo stabilimento ha iniziato un importante percorso di crescita qualitativa, tra investimenti e una profonda ristrutturazione aziendale, ormai la cantina è un punto di riferimento solido nel panorama isolano e non solo. "La Vernaccia di Oristano rappresenta l'origine più autentica della nostra Cantina, è il suo Dna che ne ha anche dettato il nome - va avanti il responsabile - un nome che abbiano voluto orgogliosamente mantenere anche oggi che la produzione si è allargata ad altre tipologie di vini. La Vernaccia ha rappresentato il cuore della nostra produzione e ancora oggi rappresenta un patrimonio unico, ambasciatore del nostro territorio". Le etichette oristanesi arrivano anche all'estero, nei principali mercati di riferimento per il vino italiano e infatti la Cantina (anche con vini da uve Vermentino, Cannonau, Monica, Bovale) è presente in diversi paesi sia europei che extra-europei come Usa, Giappone e Australia.
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