Il Cagliari ha celebrato con un tweet le sue gesta: "Più di tutti in Serie A: complimenti, Uomo Cragno". Infatti, secondo le statistiche diffuse dalla Lega Calcio, con 131 interventi nell'anno solare, Alessio Cragno è il portiere con più parate del 2020. È in cima alla classifica anche relativamente al campionato in corso, nonostante il Cagliari, con 27 gol subiti, sia la terz'ultima difesa della Serie A. Se le cose non sono andate addirittura peggio, i rossoblù devono ringraziare il loro numero 28 che, nelle prime 14 giornate, ha 62 interventi all'attivo. Nella speciale classifica dei portieri, almeno in questo primo scorcio di torneo, precede Luigi Sepe, che con il Parma ha messo insieme finora 52 parate. Al terzo posto, Alex Cordaz del Crotone, Andrea Consigli del Sassuolo e Marco Silvestri del Verona, tutti a quota 47. Portierone Numeri importanti, che dimostrano quanto sia forte il ventiseienne guardiano dei pali di Fiesole, tanto da meritarsi l'interesse di qualche big. Stando alle voci, da tempo Inter e Roma starebbero facendo la corte al Cagliari per garantirsi le sue prestazioni. Intanto, la valutazione di mercato cresce, partita dopo partita, a prescindere dai gol subiti. Segno anche che la difesa rossoblù non sempre garantisce l'affidabilità che invece offre sistematicamente il portiere.

La carriera Tuttavia è presto per dire che la storia tra Cragno e il Cagliari - per ora ha giocato 118 match, di cui 111 in Serie A - sia vicina al capolinea. Difficilmente lascerà l'Isola nella finestra di mercato di gennaio, più probabile che i saluti siano rimandati all'estate. Nella passata stagione - condizionata dal recupero dall'infortunio alla spalla e dal dualismo con Olsen, ha totalizzato 16 presenze, subendo 21 gol e rimediando un'ammonizione. Il rossoblù ha anche esordito in Nazionale. Ormai stabilmente nel giro dei convocati di Roberto Mancini, l'estremo difensore del Cagliari ha collezionato la prima presenza il 7 ottobre scorso (Italia-Moldova 6-0). Vanta inoltre 12 gettoni con l'Under 21. Arrivato nel 2014 dal Brescia, scovato dall'allora diesse Marrocu e per espressa volontà del presidente Giulini, debutta in A il 21 settembre di quell'anno (Roma-Cagliari 2-0), vince la concorrenza con Colombi, ma a gennaio gli viene preferito Brkic nella stagione che inizia con Zeman e finisce con Festa, con la retrocessione in B. A gennaio 2016 va al Lanciano, tra i Cadetti, dopo un semestre da secondo di Storari, e retrocede anche lì. La riscossa, nella stagione successiva, al Benevento: le Streghe, grazie alle sue parate, salgono per la prima volta in Serie A. Dal 2017 è di nuovo rossoblù. E fa sempre meglio, anno dopo anno. Fino all'infortunio alla spalla, in Turchia nel precampionato 2019, e alla rinascita dopo il lockdown. In città ha trovato moglie e, sempre l'anno scorso, è diventato papà di Benedetta. La Fiorentina, club che in passato lo ha scartato, si starà mangiando le mani. Lui non perde occasione per esprimere riconoscenza alla Sardegna: "A Cagliari ho tutto quello che mi serve", ha dichiarato a più riprese. Ma sa anche lui che, davanti a un'offerta monstre, nella prossima stagione potrebbe cambiare maglia.
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